Mathieu Warnier, Media365: pubblicato domenica 17 novembre 2024 alle 21:30.
Incoronato campione del mondo contro Francesco Bagnaia questa domenica a Barcellona, Jorge Martin ha saputo sfruttare la sua capacità di commettere meno errori, e soprattutto meno costosi, rispetto al suo avversario per avere l'ultima parola in una stagione intensa fino alla fine .
Questa è una domanda che Francesco Bagnaia si porrà da molto tempo. Come è possibile vedersi negato il titolo di campione del mondo al termine di una gara segnata da undici vittorie in 20 Gran Premi e cinque successi nelle gare sprint? Questo è però quello che è successo al pilota italiano al termine dell'epico duello con Jorge Martin conclusosi domenica a Barcellona. La chiave è stata la costanza del pilota del team Pramac, che disponeva dello stesso equipaggiamento del rivale. Lo spagnolo, infatti, è stato costretto al ritiro solo due volte domenica, prima a Jérez de la Frontera poi al Sachsenring. Ma soprattutto il “Martinator” ha fatto del podio un'abitudine. Al di là dei due ritiri, il madrileno ha mancato uno dei primi tre posti solo in due Gran Premi, quello delle Americhe con un quarto posto e quello di San Marino con il quindicesimo posto sotto la bandiera a scacchi. Una gara segnata da un grave errore commesso da Jorge Martin, quando ha deciso di rientrare ai box per passare ad una moto dotata di gomme da pioggia quando ciò non era necessario.
Martin ha saputo sfruttare meglio gli errori di Bagnaia
Da parte sua, Francesco Bagnaia potrebbe aver brillato domenica con sedici podi, ma i suoi rari fallimenti nel Gran Premio hanno permesso al suo avversario di fare ogni volta la differenza. Le sue cadute infatti gli sono costate 65 punti quando Jorge Martin ne ha persi “solo” 50. Quando ci rendiamo conto che la differenza alla fine era di sole dieci lunghezze, il conto è presto fatto. Nel corso dell'intera stagione, se l'italiano avrà segnato più punti dello spagnolo in undici occasioni, i suoi errori gli saranno costati di più. Francesco Bagnaia ha perso ben 28 punti ad Aragon, dove è riuscito a segnarne solo uno contro i 29 di Jorge Martin. Cifre che non mentono e che permettono al “Martinator” di essere il primo pilota non appartenente ad un team ufficiale a conquistare il titolo di campione del mondo durante la sua quarta stagione nella categoria regina. Un'incoronazione che potrebbe essere vista anche come un affronto alla Ducati che ha preferito licenziare Jorge Martin per aprire le porte della propria squadra ufficiale a Marc Marquez, spingendo il madrileno all'Aprilia, dove potrebbe vestire il numero 1 nel 2025.