Questo risultato permette agli azzurri, già qualificati, di chiudere al comando del proprio girone. Ciò garantisce loro un quarto di finale contro una seconda classificata e una partita di ritorno in casa il prossimo marzo. Ma al di là del percorso in Società delle Nazioni, è il modo in cui gli azzurri hanno reagito e si sono presi la rivincita sulla Squadra Azzurra, venuta a dar loro una lezione a settembre, con un punteggio simile.
Quella di questa sera è anche la risposta di Didier Deschamps alle critiche che lo hanno preso di mira negli ultimi mesi. A volte bastano 90 minuti per cancellare i dubbi e concedersi una pausa. Perché le sue scelte hanno pagato, dalla composizione (sette cambi rispetto a Israele) all'animazione offensiva e anche difensiva.
Piede dignitoso e ardente
Nei confronti degli israeliani era stata sottolineata la mancanza di efficacia. A Milano gli azzurri correggono il tiro iniziale. Bradley Barcola ha aperto le marcature dopo dodici secondi nell'andata di settembre? Sono bastati meno di due minuti perché Adrien Rabiot riuscisse a fare lo stesso, con un colpo di testa, su corner di Lucas Digne (2e0-1).
Intensità nei duelli, gare determinate, precisione tecnica nelle ripartenze e nella costruzione… I francesi hanno finalmente mostrato il volto che ci si aspetta da loro, degno di vicecampioni del mondo, e hanno contenuto il pressing italiano. Come una lunghissima sequenza di possesso palla che ha fatto arrabbiare San Siro dopo mezz'ora di gioco, così ha dato fastidio all'avversario e ha ricevuto numerosi falli.
Si scopre che domenica sera Lucas Digne ha avuto un sinistro caldo che ha trasformato quasi tutti i calci piazzati in oro. Primo a piazzare un corner in uscita sulla testa di Adrien Rabiot (2e), con la complicità del portiere Vicario che non si è mosso nonostante una palla nei suoi sei metri – Donnarumma, in panchina per malore, deve aver apprezzato. Poi pulendo l'angolo alto su punizione, gol tristemente assegnato a Vicario (33e0-2).
Infine mandando un nuovo caviale a Rabiot, questa volta su una punizione eccentrica, in mezzo ad una difesa italiana molto passiva (65')e1-3). L'esterno sinistro e il centrocampista hanno festeggiato degnamente, in una cornice prestigiosa, il cinquantesimo anniversario. L'altro vincitore della serata è Manu Koné. Per il suo quarto mantello. Il centrocampista della Roma è stato iperattivo nella lotta e nel far salire la palla.
Koundé, l'unico perdente
Notevole la cerniera Ibrahima Konaté – William Saliba, Guendouzi ha compensato le sue carenze tecniche con una moltitudine di gare e una presenza costante a ostacolare il progresso italiano. Dovremo rivedere anche Nkunku in questa posizione, anche se l'atteso ritorno di Kylian Mbappé a marzo rischia di rimescolare qualche carta. Quanto a Mike Maignan, in uno stadio che conosce bene, ha conservato il primo posto con una grande parata nel recupero.
L'unico perdente della serata, alla fine, è stato senza dubbio Jules Koundé, che ha stupidamente perso un pallone vicino alla sua area per mancanza di concentrazione. Dimarco ne approfitta e trova Cambiaso, solo sul secondo palo a ridurre momentaneamente il divario (35e1-2). L'ex giocatore del Bordeaux, già apparso in difficoltà contro Israele, ha avuto il volto chiuso quando è stato sostituito da Benjamin Pavard, segno che la concorrenza non è mai lontana. Ma ha festeggiato, insieme agli altri, questa vittoria che fa bene a tutto un gruppo.