Le complessità coinvolte nella sfida di Argentina ad Asunción. Lo immaginava nuovo Paraguay di Gustavo Alfaro come molto complicato. E così è stato. Il campione del mondo non ha nemmeno approfittato del vantaggio di aprire una partita veloce nella partita di qualificazione ai Mondiali. Il fatto è che l’albiceleste ha iniziato vincendo, ma poi non ha trovato né lucidità in attacco né fermezza in difesa. La rossa l’ha superata in tutti gli aspetti del gioco, ha centrato bene e ha ottenuto una vittoria più che giusta.
Il Paraguay conferma la sua crescita dall’arrivo di Alfaro. Sono già state cinque partite, con tre vittorie (contro Brasile, Venezuela e Argentina) e due pareggi (con Ecuador e Uruguay), con solidità pura, con fatica, con astuzia, con varianti per generare pericolo.
Intanto il campione del mondo e leader delle qualificazioni sudamericane comincia a sollevare qualche interrogativo più che altro nei delicati scontri. Da ospite, prima di questa sconfitta, aveva perso con la Colombia e aveva pareggiato con il Venezuela. Non è riuscito a sostituire i guizzi di Angel Di María. Gli manca più gioco e generazione a centrocampo. Un campanello d’allarme per Lionel Scaloni.
L’Argentina si è avvicinata alla partita con il suo modulo stellare e un 4-3-3, che comprendeva Lionel Messi, Lautaro Martínez e Julián Álvarez (a sinistra) come tridente offensivo, il tutto contro un 4-4-2 dalle linee molto strette Si propone il Paraguay, pensando di partire velocemente per sfruttare gli spazi con la velocità di Miguel Almirón.
Gran gol di Antonio Sanabria
Il campione del mondo aveva la palla. La statistica del possesso palla ha vinto in maniera schiacciante, con quasi l’80%. Tuttavia, è stato difficile per lui tradurre quella caratteristica in situazioni da gol. Il Paraguay ha saputo aggrapparsi con astuzia. Inoltre, l’Argentina passa subito in vantaggio su alta pressione con un taglio e un aiuto immediato di Enzo Fernández per Lautaro, che controlla e inchioda un sinistro in angolo. Non era una costruzione elaborata…
La complessità della partita si è riflessa in un altro fatto: avendo molto meno palla, il Paraguay ha creato più occasioni da rete dell’Argentina. Non meritava di perdere quando Lautaro ha segnato. E poi ha pareggiato velocemente con una piroetta scioccante di Antonio Sanabria, pochi secondi dopo che Gustavo Gómez ha scosso la traversa con un colpo di testa tremendo.
È stato difficile per Messi influenzare il gioco. Il Paraguay ha saputo circondarlo. Il suo talento si è notato in due azioni che hanno portato alle infrazioni di Omar Alderete, che nella prima è stato ammonito e nella seconda ha dovuto essere espulso per doppio giallo, ma l’arbitro brasiliano Anderson Daronco, specialista in partite “rimosse”, ha scelto di non essere ostile nei confronti del territorio Guarani. Se fossero state applicate le norme, il Paraguay avrebbe dovuto finire il primo tempo con un uomo in meno.
Inoltre Alderete, dopo essersi salvato dall’espulsione che avrebbe meritato, proprio all’inizio del secondo tempo, ha segnato il secondo gol paraguaiano con un cross personale di testa. L’Argentina non ha avuto problemi solo in attacco ma anche in difesa.
Vista la mancanza di idee, Lionel Scaloni ha provato a dare freschezza e squilibrio all’attacco con l’ingresso di Alejandro Garnacho per il poco influente Alexis Mac Allister. E poi, verso la fine, come riferimento in area ha optato per Valentín Castellanos al posto di Julián Álvarez che, così concentrato sulla sinistra, non ha pesato.
Il punto è che per tutta la ripresa l’Argentina è arrivata solo con un contropiede in cui Rodrigo De Paul si è trovato nell’uno contro uno e ha tirato al cielo. In più c’è stato un tiro da fuori di Messi che ha deviato un avversario ed è passato vicino e un colpo di testa di Castellanos che è andato vicino a un palo. Nient’altro. Le forme di queste azioni mostrano la mancanza di lucidità albiceleste. Il Paraguay ha sempre giocato la partita che voleva e l’ha vinta molto bene.
SCHEDA TECNICA
2 – Paraguay: Junior Fernandez; Gustavo Velázquez, Gustavo Gómez, Omar Alderete, Junior Alonso, Andrés Cubas, Damián Bobadilla (m.81, Mathías Villasanti), Diego Gómez (m.72, Ángel Romero), Miguel Almirón (m.89, Alejandro Romero), Julio Enciso (m.81, Ramón Sosa) e Antonio Sanabria (m.72. Isidro Pitta)
1 -Argentina: Emiliano Martinez; Nahuel Molina (m.76, Gonzalo Montiel), Cristian Romero (m.45, Leonardo Balerdi), Nicolás Otamendi, Nicolás Tagliafico, Rodrigo De Paul, Enzo Fernández (m.76, Leandro Paredes), Mac Allister (m.62, Alejandro Garnacho ), Lionel Messi, Julián Álvarez (m.85, Mariano Castellanos) e Lautaro Martínez.
Obiettivi: 0-1, Lautaro Martínez (m. 11); 1-1, Antonio Sanabria (m.18); 2-1, Omar Alderete (m. 47)
Arbitro: Il brasiliano Anderson Daronco ha sanzionato Omar Alderete, Andrés Cubas e Isidro Pitta. Anche Nicolás Otamendi ha visto il giallo per l’Argentina.
Incidenze: Partita dell’undicesimo appuntamento delle qualificazioni ai Mondiali 2026, giocata allo stadio Defensores del Chaco di Asunción, davanti a circa 35.000 spettatori.