Donald Trump era appena stato eletto quando un lungo brivido ha percorso la schiena dei funzionari europei. Preso tra il Rendi di nuovo grande l’Americae la voracità cinese, il vecchio continente, per non restare schiacciato, dovrà trovare qualche muscolo nuovo da mostrare al resto del mondo.
“Se decidiamo di rimanere erbivori, i carnivori vinceranno”, ha avvertito Emmanuel Macron. Estendendo la metafora, il francese vorrebbe che l’Europa diventasse “onnivora”.
Un'immagine che permette di esplorare un nuovo angolo del “pensiero complesso” dell'inquilino dell'Eliseo. Le parole utilizzate scelgono di sintetizzare l'equilibrio del mondo come una legge della giungla; un mondo binario in cui esistono solo due ruoli: preda o predatore; una versione planetaria delle favole di La Fontaine dove “Il diritto del più forte è sempre il migliore”. Ma, timidamente, Emmanuel Macron non suggerisce che l’Europa mostri i denti. Si accontenta di fare appello allo “allo stesso tempo” della dieta.
Per mancanza di ambizione o realismo, l'amante del cordon bleu propone solo un regime “opportunistico” che equivale a mettersi in bocca ciò che si ha sotto il naso: quando posso, divoro i più deboli. Altrimenti mi accontento di una manciata di fragole o di qualche briciola che abbiamo gentilmente lasciato sul fondo del cestino.
Insomma, quando dobbiamo affrontare i tirannosauri, Macron consiglia soltanto di trasformare un coniglio in un orso.
Sulla carta, un orso non sembra una cosa così brutta. La sua versione polare viene spesso presentata anche come l'animale più feroce del pianeta…
Così feroci che li realizziamo… peluche per i nostri bambini.
Così feroce da essere… sull’orlo dell’estinzione.
Perché i tirannosauri lasciassero finalmente andare la loro bistecca, ci sono volute gigantesche eruzioni vulcaniche e un meteorite di 10 chilometri.
Per far sparire l'orso polare dal mondo basta alzare un po' il fuoco.
Se diventasse semplicemente onnivora, l’Europa rischierebbe di diventare presto il peluche su cui i carnivori si puliranno i loro artigli insanguinati.