I Blues di Fabien Galthié non hanno tremato vincendo contro il Giappone (52-12). Se la composizione ringiovanita della squadra poteva far pensare ad uno stravolgimento nella mente dell'allenatore e nella sua tattica, così non è stato. I Blues hanno lasciato il testimone ad una squadra che era molto indietro nel punteggio e ha sempre fatto affidamento sulla solida difesa.
Le regole del World Rugby possono cambiare, i giocatori vanno avanti. Gli occhiali e gli occhi dell'allenatore, invece, non si muovono e la tattica, sia contro i poveri giapponesi che contro squadre di tutt'altro calibro, resta la stessa: toccare la palla il meno possibile, come se potesse bruciare le mani dei francesi.
Espropriazione senza occupazione
Affronta Brave Blossoms i francesi, anche se hanno deciso di giocare di piùpreferì lasciare la pelle all'avversario per meglio contrastare. La famosa espropriazione dunque. Un vecchio ritornello che i Blues sembravano aver abbandonato nel bel mezzo dell'ultimo Torneo 6 Nazioni dopo la disfatta del Marsiglia contro l'Irlanda e l'epurazione del Lille contro l'Italia. Proprio in Galles, dove l'allenatore aveva deciso di ringiovanire la sua squadra, la Francia aveva tenuto la palla per la prima volta dopo molto tempo (56% di possesso), stessa cosa nel Crunch (59% di possesso). Questo sabato contro i giapponesi i giovani sono rimasti, la palla meno e i francesi lo hanno tenuto solo il 46% delle volte.
Anche se fisicamente hanno dominato i giapponesi, i Blues non hanno deciso – o non ne hanno avuto bisogno, a seconda – di confinarli nel proprio campo. Fabien Galthié e le sue truppe hanno solo speso Il 51% delle volte entro i 50 metri avversari. Ma soprattutto hanno difeso abbastanza bene da evitare i pericoli, prova ne è il fatto che i giapponesi sono tornati negli spogliatoi.
Difesa di ferro…
Nel rugby la difesa non è semplice, tutt’altro. Ma per difendere bene bisogna prima contrastare bene, cosa che i Blues hanno fatto con 234 contrasti riusciti sui 262 tentati, ovvero 89% di successo. Un'ottima percentuale portata da giocatori come Peato Mauvaka (24 contrasti)Grégory Alldritt (23 contrasti), Jean-Baptiste Gros e Alexandre Roumat (17 contrasti ciascuno).
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…attacco di fuoco
Ma per superare 52 punti e segnare otto mete, i Tricolores hanno attaccato molto bene, a modo loro ma in maniera clinica. Per prima cosa hanno deciso di fare il loro gioco e di imporre il loro ritmo senza mandare costantemente la palla ai quattro angoli del campo. Pertanto, laddove i giapponesi hanno giocato quasi il 77% del loro ruck in meno di 3 secondi, questo è stato il caso solo Il 59,7% dei ruck francesi. Differenza ancora più evidente, quando si passa a quelli che duravano più di 6 secondi, questo era il caso 16,42% di loro dalla parte dei blu rispetto al solo 2,38% degli uomini di Eddie Jones. Anche con più di 30 punti di vantaggio, il XV di Francia ha voluto mantenere la sua struttura di gioco.
Tuttavia, anche i terzini hanno potuto divertirsi, con 14 incroci (di cui quattro solo per Louis Bielle-Biarrey) et 38 difensori sconfitti (otto per Antoine Dupont) della partita è stato inviato e il Leather ha potuto anche riscoprire le gioie di Saint-Denis.
Statistiche che valgono quello che valgono contro un avversario tanto valoroso quanto dominato. I Brave Blossoms alla fine si sono dovuti accontentare di giocare con i compagni di allenamento prima del tanto atteso scontro contro i Blacks. Queste cifre basteranno comunque per dare lavoro alle squadre di Fabien Galthié per cancellare le poche imperfezioni come la disciplina (11 rigori subiti). Una cosa è certa, sabato prossimo il XV potrebbe cambiare, anche la tattica, i grandi occhiali ci saranno e sicuramente vedranno cose che noi non vediamo.