Vendée Globe 2024: zone di navigazione vietate, senza assistenza… quali sono le regole principali?

Vendée Globe 2024: zone di navigazione vietate, senza assistenza… quali sono le regole principali?
Vendée Globe 2024: zone di navigazione vietate, senza assistenza… quali sono le regole principali?
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Andiamo alla decima edizione del Vendée Globe. Un test che deve il suo successo ad una regola che vuole essere il più semplice possibile. Fin dalle sue origini, l’evento è stato costruito attorno a tre fondamentali: viaggiare per il mondo da soli, senza sosta e senza assistenza.

I primi due punti sono i più facili da comprendere. Lo skipper dovrà completare l'intera regata da solo. Il regolamento prevede addirittura “senza la presenza di un animale a bordo dell'imbarcazione”. Sebbene sia specificato che la competizione dovrà svolgersi senza scalo, va comunque specificato che ne è possibile uno solo: Les Sables-d'Olonne, punto di partenza e di arrivo della corsa. Ogni velista potrà, entro un massimo di dieci giorni dall'inizio dell'evento, ritornare a Les Sables per effettuare una riparazione. Questa è l'unica tolleranza e l'unica tappa possibile su un percorso lungo 45.000 km.

Non è consentito alcun aiuto esterno

La supervisione della nozione di “senza assistenza”, invece, pone molti più problemi. È un argomento che viene anche dibattuto, edizione dopo edizione. Con il miglioramento dei mezzi tecnici, è sempre più difficile definire cosa sia la non assistenza.

Ovviamente, il Vendée Globe ha regolamenti che normalmente dovrebbero evitare qualsiasi problema. Ma le polemiche del passato hanno evidenziato l’assenza di controllo, basato unicamente sulla fiducia negli skipper. Questi ultimi dovranno inoltre firmare una dichiarazione giurata nella quale si impegnano a non ricevere aiuti esterni.

Negli argomenti sensibili l'assistenza al routing è decisiva. Lo skipper deve tracciare la rotta senza aiuto esterno. Proprio come per l'analisi meteorologica: lo skipper riceve le previsioni climatiche ma non può farsi aiutare per analizzarle.

In caso di problema tecnico dopo i primi dieci giorni, lo skipper dovrà provvedere da solo alla riparazione. Potrà comunque avere accesso all'assistenza telefonica con il suo team che lo guiderà nei compiti da svolgere.

In caso di problema medico, è la stessa cosa. Il concorrente può chiedere aiuto telefonicamente, ma dovrà badare a se stesso. Il caso più famoso è quello di Bertrand de Broc nel 1992-1993, al quale si fece cucire la lingua seguendo le istruzioni via telex del medico di corsa.

Regole difficili da verificare

Una corsa senza assistenza non significa un periodo tagliato fuori dal mondo. Pertanto, è difficile conoscere l’impatto anche di telefonate banali. “Chiamare tua madre o tua moglie per sentire parole dolci dette è un aiuto esterno? Possiamo dire di sì”, afferma Michel Desjoyeaux, due volte vincitore dell'evento nel 2001 e nel 2009.

Per Alain Gautier, vincitore nel 1993, il problema è un altro: “Quando mettiamo in atto delle regole, dobbiamo poterle verificare in modo concreto ed efficace. Potremmo benissimo avere scatole nere, come negli aerei dove si sente tutto quello che succede lì. Ma non fidarsi non è la mia filosofia…”

Undici zone vietate a pena di sanzioni

Oltre a queste regole tecniche, i partecipanti sono tenuti a seguire un percorso ben preciso. Ciò significa che non hanno il diritto di entrare nelle aree vietate, di cui sono undici (Capo Finisterre, Cabo da Roca, Capo Saint-Vincent, Canarie, Mauritania, Brasile, zone di protezione della biodiversità, Antartide, Sud Scilly, Ouessant). , Isola di Yeu).

Ogni volta che le regole non verranno rispettate, gli organizzatori potranno ricorrere a un intero arsenale di penalità temporali discrezionali. La barca potrebbe anche essere squalificata o ricevere sanzioni pecuniarie.

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