Un naufragio spettacolare! Quindici giorni dopo essere stato nettamente battuto in casa dal Paris SG, l’OM è affondato nuovamente venerdì al Vélodrome, battuto 3-1 dall’Auxerre, squadra neopromossa.
Come due settimane fa, tutto è finito davanti a uno stadio già mezzo vuoto al fischio finale e tra i fischi di un pubblico disgustato.
Tuttavia, essere sotto 3-0 nell’intervallo casalingo contro il Paris SG è una cosa; ma essere contro l’Auxerre è un’altra cosa. La triste sconfitta subita 15 giorni fa nella Classica aveva ferito gli amanti dell’OM, ma la loro furia era venata di un po’ di rassegnazione. Venerdì, i fischi che hanno riportato i marsigliesi negli spogliatoi prima dell’intervallo e poi della fine della partita sono stati quelli di pura rabbia e vergogna.
Non più sul podio?
Con questa sconfitta l’OM si ritrova alla portata di Monaco (3°) e Lille (4°), che giocheranno questo fine settimana, e rischia quindi di perdere il secondo posto. Il fiasco di venerdì è servito soprattutto a ricordare che il progetto inaugurato quest’estate dal management e guidato da Roberto De Zerbi era, tutt’al più, ancora nelle sue fondamenta e che il compito era immenso.
In particolare, i marsigliesi dovranno imparare a vincere al Vélodrome, dove lottano sistematicamente e dove hanno giocato cinque volte per una sola vittoria, contro il Nizza.
In ogni caso, dopo il successo riportato domenica da Nantes, l’OM e De Zerbi avevano tanta voglia di continuare, di migliorare in partita, di cancellare lo schiaffo della Classica e di essere finalmente bravi al Vélodrome – e non hanno ottenuto nulla.
Pochi spazi
Dopo la sosta bisognerà andare al Lens e ricevere il Monaco, altri due candidati all’Europa, per fare punti e dimostrare che il progetto De Zerbi conserva la sua ragion d’essere. Perché venerdì il Marsiglia sembrava lontanissimo dal bersaglio.
Dal 10′ è Lilian Brassier la prima ad affondare. Su un lancio lungo senza particolari difficoltà, il difensore centrale del Marsiglia ha perso l’orientamento nello spazio e ha lasciato che Lassine Sinayoko aprisse le marcature (1-0).
Allora l’ex Brest aveva confermato le sue difficoltà di ambientamento all’OM, anche se De Zerbi giovedì aveva detto di averlo visto in progressi.
Restare indietro era quindi la cosa peggiore che potesse capitare all’OM, che già non aveva molto spazio sullo 0-0 e si trovava ora di fronte a due linee da cinque saldamente piantate davanti a Donovan Leon.
I marsigliesi provano ad aggirare l’area ma senza ottenere più di qualche mezza occasione. Il possesso l’avevano, certo, ma non trovavano mai la soluzione e spesso davano l’impressione di non sapere nemmeno davvero dove cercarla.
Rigore di Greenwood
Per l’Auxerre, che venerdì ha fatto tutto molto bene ed è risalito fino a un bel sesto posto, le cose sono state più semplici: aspettare e contrastare. Prima dell’intervallo, i borgognoni lo hanno fatto due volte, con successo, prima con Gaëtan Perrin (2-0, 43esimo) poi con il talentuoso Hamed Traoré (3-0, 45esimo).
In queste due azioni, il Marsiglia si è difeso terribilmente male e la sua debolezza in questo settore di gioco rischia di essere paralizzante in questa stagione.
Nella ripresa De Zerbi ha schierato in campo Elye Wahi, Ismaël Koné e Ulisses Garcia, ma le cose non sono cambiate. L’Auxerre colpisce il palo e continua ad avere le migliori occasioni.
Al 65′, l’OM torna comunque sul 3-1, grazie ad un rigore caduto dal cielo di Mason Greenwood e ad una mano di Clément Akpa. Wahi ha poi arringato i turni, invitando il pubblico a spingere e credere. Mezz’ora dopo, il centravanti dell’OM e compagni hanno ricevuto solo fischi.
(afp)