Pubblicato il 08/11/2024 19:24
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Come potrebbe essere esposto un gigantesco striscione con la scritta “Palestina libera” al Parco dei Principi nel bel mezzo di una partita di Champions League? Il giornalista Arnaud Hermant, reporter di calcio del quotidiano “L'Équipe”, fornisce il suo punto di vista su franceinfo, venerdì 8 novembre.
L'attacco ai tifosi israeliani ha riproposto il problema della violenza da parte di alcuni spettatori di calcio e della politica nello sport. Il gigantesco striscione, tifo della “Palestina libera”, esposto mercoledì sera dagli Ultras al Parco dei Principi durante la partita del PSG Champions League contro l'Atlético de Madrid ha suscitato molte reazioni. Arnaud Hermant, reporter senior della sezione calcio del giornale La squadraha accettato di commentare la vicenda su franceinfo, venerdì 8 novembre.
La difesa del Paris Saint-Germain, che spiega di non essere a conoscenza del progetto Ultras, “è difficile da credere”ammette il giornalista, il quale precisa che il tifo ha riguardato i 6.000 posti in tribuna e che “il problema è multiplo”.
“È una mancanza di sorveglianza, di controllo di ciò che entra negli stadi”ne è convinto soprattutto Arnaud Hermant, che lo sottolinea “Gli accessi riservati ai tifosi dinamici, agli Ultras o agli Hooligan quando sono violenti, sono dei veri e propri setacci”. Arnaud Hermant parla dei tifosi che “immissioni forzate” e probabile “Complicità con le società di sicurezza che chiudono un occhio”.
Per Arnaud Hermant, dobbiamo ora determinare se il tifo “è stato presentato integralmente qualche giorno prima della partita o ricostituito sul posto”. Secondo le sue fonti, il giornalista propende per la seconda spiegazione.
Guarda l'intervista completa nel video qui sopra.