NARRATIVA – Otto anni dopo la sua prima elezione, il ritorno di Trump promette di essere più una rivoluzione che una restaurazione. Si prevede che solo una manciata di personalità della precedente amministrazione ritorneranno con lui a Washington.
Corrispondente a Washington
Quattro anni dopo, Trump torna al potere, determinato a mantenere le sue promesse, ma anche avendo individuato le ragioni che gli avevano impedito di farlo durante il suo precedente mandato. Rieletto con una maggioranza più ampia e netta rispetto al 2016, il suo ritorno a Washington promette di rappresentare una rottura con il tradizionale funzionamento dello Stato federale. Invece di una semplice transizione tra un’amministrazione e l’altra, in cui il nuovo presidente si limita a nominare nuovi funzionari a capo dei diversi rami dell’amministrazione, il secondo episodio della rivoluzione MAGA (Make America Great Again, lo slogan trumpista) deve poggiare su un gabinetto determinato a imporre la propria volontà su uno Stato federale che Trump ha promesso di trasformare e, se possibile, di smantellarne intere parti.
Non si conoscono ancora i leader della futura amministrazione, ma i nomi hanno già cominciato a circolare. Trump, che come al solito ama discutere in…
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