Goa. Dalla fine degli anni '80, decine di migliaia di giovani occidentali sono venuti a trovare il loro angolo di paradiso, che mescolava rivelazione spirituale e musica techno. È trance. Lì si sviluppò anche un genere musicale chiamato Trance Goa, i cui brani più lunghi e progressivi ispirarono la psytrance. È sulla comparsa di questa branca della techno che ritorna questo numero di “Cultura techno”, con la testimonianza di DJ Antaro, fondatore dell'etichetta Spirit Zone Recording, e le analisi del sociologo Michel Maffesoli.
Goa Trance, techno ipnotica
Le anime vibrano al suono di un basso veloce, infinito, ipnotico. I corpi entrano in trance, lottano, comunicano al ritmo di questi pezzi tra 130 e 160 bpm. Circolano le droghe sintetiche, soprattutto l'ecstasy, che è appena apparsa. Il pubblico, i raver, è in stragrande maggioranza europeo, ma anche americano e perfino giapponese. Il clima è tropicale: ci sono più di trenta gradi, e il sudore di questi corpi seminudi contribuisce pienamente all'atmosfera particolarissima che si respira.
Trova l'intero programma di archivio “Techno, sempre lo stesso?” proposto da Mathias Le Gargasson.
- Di Patrick Chompré
- Diretto da Patricia Prigent
- Con DJ Antaro (fondatore dell'etichetta Spirit Zone Recording), Michel Maffesoli (sociologo) e Gabriel Masurel (giornalista e musicista)
- Cultura techno – La corrente della Goa Trance (1a trasmissione: 08/11/1999)
- Edizione web: Eléonore Lanoë – Documentazione di Radio France
- Archivio INA/Radio Francia
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