Mbappé, squadra sbilanciata, difesa a mezz'asta… una crisi non facile da spegnere in casa Real Madrid

Mbappé, squadra sbilanciata, difesa a mezz'asta… una crisi non facile da spegnere in casa Real Madrid
Mbappé, squadra sbilanciata, difesa a mezz'asta… una crisi non facile da spegnere in casa Real Madrid
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Difficoltà individuali, mali collettivi, pesanti sconfitte… i sintomi della crisi sono numerosi a Madrid. La tregua imminente non dovrebbe permettere al Real di riprendersi velocemente.

Prima di affrontare il Milan, all’interno del club nessuno si lasciava ingannare. Una vittoria allevierebbe le sofferenze del Clásico, mentre una sconfitta getterebbe davvero il Real Madrid nello sconforto. Consapevole della posta in gioco, la squadra sembrava animata da uno spirito di rivalsa, alimentato anche dalla delusione del Pallone d'Oro.

Uno spirito di rivincita e di preparazione intensa che alla fine non si è fatto sentire in campo contro il Milan. Sconfitta 1-3, fischi allo stadio e la sensazione che il mal di testa non si risolverà presto.

Vittoria obbligatoria contro l'Osasuna

Se la fine della crisi a Madrid non sembra così vicina è già perché il calendario non offre un'occasione di riscatto immediato. Pur consapevoli che sabato la vittoria contro l'Osasuna è obbligatoria, lo spogliatoio del Real sa anche che un successo non basterà a fugare i dubbi.

“Non mi interessa se (Mbappé) segna una tripletta contro l'Osasuna. Lo volevo contro il Barça, contro il Milan. Per le grandi serate al Bernabéu», ha insistito martedì sera il giornalista Tomas Rancero nel programma El Chiringuito.

Vincere contro l'Osasuna potrebbe almeno fermare l'emorragia e farebbe bene alla testa prima della sosta per le Nazionali. Ma prima del 27 novembre, e di una trasferta pericolosa a Liverpool, il Real Madrid non avrà l'opportunità di rassicurare la stampa spagnola e i suoi tifosi.

Due settimane di tregua, seguite da una partita a Leganés, fanno pensare che le polemiche che circondano il club non siano destinate a spegnersi a breve. Perché sono molti questi sintomi della crisi che animano i dibattiti sull'altopiano madrileno.

Carlo Ancelotti al centro delle critiche

La mancanza di equilibrio della squadra in primo luogo. Un problema più volte sottolineato da Carlo Ancelotti in conferenza stampa in questa stagione, ma che non sembra migliorare viste le difficoltà difensive della squadra. Dopo 9 gol subiti in tre partite casalinghe, la posizione di Carlo Ancelotti è arrivata addirittura a essere messa in discussione dalla stampa locale.

Si sono evidenziate difficoltà collettive, ma anche carenze individuali. La prestazione di Kylian Mbappé nella posizione numero 9 “non potrebbe essere peggiore” secondo Thierry Henry, che martedì sera ha trascorso cinque minuti sulla CBS decifrando gli errori del francese.

Vinicus Jr, dal canto suo, non è al livello che lo ha portato a un soffio dal Pallone d'Oro. Jude Bellingham non ha ancora segnato e Aurélien Tchouaméni è più che mai criticato dai tifosi del club.

Oltre a ciò, i media locali mettono in dubbio anche la mancanza di spazio per Arda Güler ed Endrick, criticano le stelle per non essere venute a parlare con la stampa e si rammaricano del divario di livello tra l'infortunato Dani Carvajal e il suo sostituto naturale Lacas Vazquez.

Liverpool, prossima svolta della stagione

Tanti i problemi da risolvere, per i quali sembra impossibile trovare una soluzione miracolosa nei prossimi giorni. A Madrid già si parla della sfida contro il Liverpool di fine novembre come di una svolta decisiva. Una vittoria potrebbe segnare il ritorno del Real sulla strada giusta. Una sconfitta darebbe l’ennesimo colpo alla testa di Carlo Ancelotti e della sua squadra…

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