I classici guariscono male. Lì, nella batosta del Barça, è rimasto il Real Madrid, i cui difetti stanno cambiando a rotta di collo da temporanei a strutturali. Hanno perso un organizzatore, Kroos, e l'uomo del recupero, Tchouameni, giustamente segnalato dal Bernabéu, è un caso perduto. Il Bellingham prolunga la sua fase calante, i difensori centrali sono deboli, la perdita di Courtois diventa eterna, Mbappé rovina il suo buon lavoro quando guarda la porta. Il risultato di disgrazie così catastrofiche è stata una sconfitta un po' riservata e grave contro un Milan che finora aveva vinto solo una partita e che ha poco a che vedere con le sette Coppe dei Campioni collezionate nel corso della sua storia. Tuttavia, ha vinto meritatamente e ha convocato il gabinetto di crisi a Madrid.
Due ferite aperte, quella del Pallone d'Oro terminato con una palla sgonfia per Vinicius (il pubblico non poteva pensare a protesta migliore di un fischio per l'inno della UEFA, prima del rispettoso silenzio quando è suonato l'inno del Valencia) e lo schiaffo del Classicoin ordine cronologico inverso, anche se, in ogni caso, pioggia su bagnato. Brutto momento per iniziare a perdere, un vizio acquisito da una squadra che ha preso la rimonta come una dipendenza e non come un obbligo. Il buon avvio, riassunto in un tiro troppo cross di Mbappé e in un'occupazione del campo accettabile, è stato penalizzato da un gol di Thiaw, che ha colpito di testa un corner battuto da Pulisic vicino al primo palo. Uno di quegli eventi che lasciano male quasi tutti. Rüdiger è disattento, Tchouameni è molle e Lunin è bloccato sotto i pali. La conferma delle due lamentele di Ancelotti: la squadra si confonde e difende male.
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Anche il Milan zoppica su quel piede. Fonseca lo sa e per questo ha ritoccato il suo consueto 4-2-3-1 inserendo sulla fascia l'ex valenciano Musah per rinforzare una difesa a cinque e raddoppiare la guardia su Vinicius. Di questo Milan è rimasto poco del grande impero che fu, quella squadra che vinse tre Champions con Sacchi e Capello e che riuniva i migliori calciatori del mondo, perché volevano giocare lì e perché nessuno pagava come Berlusconi. È noto per essere al di sotto delle migliori della Premier, della Bundesliga o del campionato, ma è una buona squadra, anche se ci è voluto poco tempo nel consegnare il pareggio, invenzione di Vinicius, che diede a Emerson la stampella dell'autopassaggio e lui cadde nella trappola. Sgambetta, rigore senza filtro VAR e gol di Vinicius, che sa autoprescriversi antidepressivi.
Voglio mangiare il cibo
Il gol non è stato un evento isolato. Pochi minuti prima Maignan ne aveva salvati altri due, Mbappé e Vinicius, che mancavano di mira. Ancelotti aveva insistito sul 4-4-2 del Classico con una variante sostanziale, la presenza di Modric, che ha liberato anche Bellingham. Resta da scoprire se il blackout che subisce sia suo o di qualcun altro, se sia legato al suo stato di forma o alla sua posizione. Perché è venuto per quello che fa adesso e, in realtà, dove è stato bravissimo è stato nel ruolo del nove e mezzo che Ancelotti ha dovuto improvvisargli per la partenza di Benzema. La verità è che finora il gol lo ha reso debole.
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Una volta raggiunto il pareggio, il Real Madrid ha concesso clamorosamente, un altro fastidioso tic della stagione. Nella banda di Lucas Vázquez si era aperta una via d'acqua, perché lì si concentra l'essenza del Milan. Theo più Rafael Leão, una minaccia ripetuta, alla quale bisogna aggiungere i tiri d'angolo di Pulisic sul primo palo per i quali il Real Madrid ha impiegato un po' a trovare il vaccino. Abbassando la guardia per l'ennesima volta, la squadra di Fonseca ne approfitta ancora una volta. Grave errore di Tchouameni finito nel peggiore dei modi: tiro di Rafael Leão, rimbalzo di Lunin e entrata provvidenziale di Morata. Fa male il suo gol, ma ancora di più lo è l'errore di Tchouameni, fischiato permanentemente. Nemmeno Ancelotti, che gli ha applicato la cura insistente senza risultati, potrà più salvarlo. Se lo è tolto a metà tempo.
Più o meno la stessa cosa
Entrati Camavinga e Brahim, questa volta per un Valverde infortunato, due giocatori favorevoli al pubblico, da battere in ogni tentativo di rimonta, rimedio ad un altro male, perché è stato il ritiro a portare il Madrid in terapia intensiva. Lunin ha dovuto piegarsi come una canna per respingere un colpo di testa di Leão, Theo ha crossato troppo lontano un tiro che mirava alla porta, Pulisic ha sbagliato due grandi ripartenze.
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OSCAR DEL POZZOAFP
D'altra parte c'era poco da dire: un Bellingham estremamente impreciso, una mancanza di ingegnosità nel rompere l'avanzata difesa del Milan, una generale mancanza di mobilità e un'allarmante mancanza di mira di Mbappé. Il capo del partito era Reijnders. Ancelotti voleva coprire quel buco con Ceballos. La successiva cosa degna di nota è stata un colpo di tacco di Morata sul palo. È successo prima della partenza, tra i fischi del Bernabéu, che già presumeva che questa volta la rimonta sarebbe stata in giapponese. Ancor di più quando Reijnders ha segnato il gol che avrebbe meritato per tutta la partita nell'ennesimo turno di Rafael Leãoche si è scusato profusamente con il suo allenatore per i peccati passati. Rodrygo è entrato in campo quando sembrava senza speranza, ma nella spinta finale Rüdiger, dopo il respinta fallita di Maignan, è riuscito a riportare la squadra in partita. Un fuorigioco del VAR annulla il suo gol e chiude così un'altra serata da incubo. Se il club guarda la classifica (17esimo provvisorio) e il calendario (Anfield) non avrà altra scelta che guardare anche al mercato.
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Cambiamenti
Edoardo Camavinga (45', Federico Valverde), Brahim Diaz (45', Aurélien Tchouaméni), Dani Ceballos (62', Luka Modric), Tammy Abramo (69', Álvaro Morata), Ruben Loftus-Cheek (69', Christian Pulisic), Rodrygo (73', Jude Bellingham), Fran Garcia (73', Ferland Mendy), Noah Okafor (77', Rafael Leão), Davide Calabria (92', Emerson Reale), Strahinja Pavlović (92', Yunus Musah)
Obiettivi
0-1, 11': Malick Thiaw1-1, 22': Vinicio Junior1-2, 38': Morata1-3, 72': Tijani Reijnders
Carte
Arbitro: Slavko Vincic
Arbitro VAR: Pol van Boekel, Tatiana Maria Santos Martins
Morata (20', Giallo), Camavinga (57', Giallo), Luca Vázquez (67', Giallo), Eder Militao (67', Giallo), Vinicio Junior (70',Giallo), Youssouf Fofana (84', Giallo)