Mentre passeggiava in mutande tra le sue compagne velate, nel bel mezzo del campus della prestigiosa Università Azad di Teheran, una studentessa iraniana ha voluto “protestare contro l'applicazione abusiva dell'obbligo di indossare il velo da parte degli agenti di sicurezza” dell'università , afferma l'organizzazione Amnesty International.
Questo mercoledì, il ministro iraniano della Scienza, della Ricerca e della Tecnologia, Hossein Simaei, vede una spiegazione completamente diversa per questo atto coraggioso e afferma che il comportamento della donna iraniana che si è spogliata in pubblico a Teheran è stato “immorale”. “Ha infranto le norme e il suo comportamento non era basato sulla Sharia (legge islamica), era immorale e contrario ai costumi”, ha detto Hossein Simaei a margine di una riunione del governo. La studentessa “non è stata” esclusa dalla sua università, ha aggiunto il ministro.
“Chi ha ripubblicato queste immagini ha propagato la prostituzione”
Ricordiamo che il video della giovane donna in mutande, prima seduta e poi camminando lentamente davanti all'Università Azad di Teheran, è diventato virale dallo scorso fine settimana sui social network. I media iraniani hanno persino trasmesso le immagini della scena, offuscando la giovane ragazza. “Coloro che hanno ripubblicato queste immagini hanno propagato la prostituzione”, ha criticato Hossein Simaei, affermando che questo gesto non è giustificato “né moralmente né religiosamente”. “Le motivazioni e le ragioni dell'azione di questo studente sono sotto indagine”, ha detto sabato il responsabile delle pubbliche relazioni dell'Università di Azad, Amir Mahjoub. “La sicurezza dell'università è intervenuta e l'ha consegnata alla stazione di polizia”, ha scritto sul social network X bloccato in Iran, sostenendo che la studentessa era “sotto forte pressione e soffriva di disturbi mentali”. Mercoledì il portavoce del governo iraniano Fatemeh Mohajerani ha smentito le notizie secondo cui lo studente era stato brutalmente arrestato.
In una dichiarazione insolita, l'ambasciata iraniana in Francia ha assicurato che “questo studente soffriva di alcuni problemi familiari e di fragili condizioni psicologiche”. “Segnali di comportamento anomalo erano già stati osservati da chi gli stava intorno”, sottolinea il comunicato.
