Prima della sfida tra PSG e Atlético de Madrid, questo mercoledì di Champions League (21:00), Javier Pastore esprime la sua ammirazione per Bradley Barcola in un'intervista a Le Parisien. L'ex trequartista parigino immagina chiaramente che l'attaccante 22enne segua le orme di Kylian Mbappé.
Dopo tre mesi di competizione, il PSG è in testa alla Ligue 1 con sei punti di vantaggio su OM e Monaco. Senza alcuna sconfitta sul cronometro. Ma è molto più complicato in Champions League, dove i giocatori di Luis Enrique hanno disputato tre partite deludenti di fila: un successo in extremis contro il Girona (1-0), una sconfitta in casa dell'Arsenal (2-0) e un pareggio contro il PSV. Eindhoven (1-1).
Abbastanza per mettersi in una situazione delicata, con un 23esimo posto provvisorio in classifica, quando arriverà il momento di ospitare l'Atlético de Madrid questo mercoledì al Parco dei Principi (21:00). Uno shock che i giocatori di Luis Enrique dovranno vincere per non mettere a repentaglio le loro possibilità di qualificarsi agli ottavi. Mostrando un volto più attraente rispetto alle ultime uscite europee.
“Barcola mi sorprende molto”
“Ciò che cambia rispetto al PSG negli ultimi cinque-sei anni sono le 'stelle'”, ha detto Javier Pastore in un'intervista a Le Parisien. “Messi, Neymar, Mbappé, Cavani, Ibrahimovic… Erano giocatori importanti. Oggi, quando guardo Parigi, vedo una squadra. C'è un blocco, un'identità, e da lì usciranno i singoli giocatori – “Alcuni giocatori in sei mesi, un anno, possono diventare 'star'.”
Tra i nuovi talenti del PSG, l'ex trequartista argentino (senza club dalla partenza dal Qatar SC nel luglio 2023) punta particolarmente su Bradley Barcola, autore di 8 gol in 13 presenze in questa stagione (tutte in L1). “Mi sorprende tantissimo, ha un livello eccezionale”, ammira Pastore. “Con l'età che ha (22 anni) ha preso in mano la squadra, con Dembélé, ognuno da una parte può arrivare al livello di Mbappé”. Nonostante l'ascesa al potere di Barcola, il PSG resta “una squadra che ha bisogno di tempo”, “con tanti giovani”, ricorda Javier Pastore, che si aspetta di vivere “un anno di transizione”, anche se immagina ancora il Parigi “che realizzerà cose belle” “nei mesi a venire.