Venerdì 18 ottobre, Port Olona, Les Sables-d'Olonne. Alla vigilia dell'apertura del villaggio Vendée Globe 2024, Sébastien Marsset accoglie tutti i sorrisi sulla sua Imoca Foussier. Il 39enne di Nantes è felice di essere lì, soddisfatto di aver conquistato questa prima vittoria. Da quando ha acquistato il suo piano Farr nel 2022, l'uomo con tre tour mondiali con equipaggio (due vittorie nella Volvo Ocean Race nel 2011 e nel 2014 e un Trofeo Jules Verne nel 2016) ha corso dei rischi, soprattutto finanziari, per costruire il tuo sogno. Oggi hanno pagato!
Cosa cerchi nel Vendée Globe?
È una domanda che ci poniamo spesso negli ultimi momenti. Regata offshore dal 2006, mi sono posto l'obiettivo della Vendée Globe nel 2019. Se ho fatto tutto questo è perché c'è una ragione profonda, ancorata a questo effetto imbuto. Fin dall'inizio possiamo porre nuovamente questa domanda e non trovare le risposte. In realtà questo è già legato al concetto di fare il giro del mondo in barca a vela. Ho avuto la possibilità di prendere parte a diverse gare in giro per il mondo, so che mi piace. L’ho fatto in squadra quindi per cercare un po’ di novità e cambiamento, per confrontarsi con se stessi, la nuova sfida sportiva è provare a farcela da soli. C'è anche una sfida umana molto personale: affrontare la solitudine e le proprie difficoltà, non tanto quelle della barca ma gestirsi in un ambiente particolare per tanto tempo. C'è qualcosa che non stavo cercando ma che è davvero enorme in questa storia, è l'avventura collettiva. L'ho già trovato. Qualunque cosa accada nel Vendée Globe, sarà compiuta.
Siete un intero team coinvolto in questo progetto.
Potrei passare tutta la giornata a raccontare le storie individuali di ogni persona coinvolta in questo progetto. Matteo (Ravier)il capitano della barca, ha partecipato alla costruzione di questa barca con Delta Dore. Matilde (Fontan, responsabile comunicazione e logistica) e Tom (Aubert, preparatore) hanno 23 e 25 anni e hanno messo piede nella vita professionale grazie al progetto. Giuliano (Chany)inizialmente, era un socio. Vive a Clermont-Ferrand e oggi è il team manager. Erik Nigon, che era il precedente proprietario della barca, mi aveva affidato la sua precedente barca. Ci sono naufragato e da questo naufragio è nato un rapporto abbastanza forte per cui quando ho cercato una Imoca l'unica barca che sono riuscito a comprare è stata quella di Erik perché lui ha creduto in questo progetto. C’è anche la dimensione familiare: avere il sostegno…