L’UE è pronta per la vittoria di Donald Trump? L'informato dall'Europa del 3 novembre

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Ogni domenica, un aspetto dell'attualità europea con François Beaudonnet, caporedattore della redazione europea di Télévisions, e i nostri ospiti.

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Pubblicato il 03/11/2024 11:05

Tempo di lettura: 1 minuto

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Donald Trump e l'attuale presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, a Bruxelles (Belgio) il 24 maggio 2017 (BENOIT DOPPAGNE / BELGA MAG)

Benjamin Fontaine e François Beaudonnet ricevono Luisa Bodetcapo della divisione Europa della redazione internazionale di Radio France, e Marco Semogiornalista specializzato in questioni internazionali per il quotidiano Il mondo e la rivista Sfide.

D-2 prima delle elezioni americane. L'Europa si prepara a una nuova vittoria per Donald Trump: l'idea è di non stupirsi una seconda volta, come nel 2016. Da settembre a Bruxelles esiste una “task force Trump”: questo gruppo di lavoro informale si riunirà il 5 novembre e seguirà i risultati ed il seguito degli eventi in diretta. L’obiettivo – difficile da raggiungere – è una reazione coordinata sia da parte dell’Ue a Bruxelles ma anche da parte delle diverse capitali europee.

Tuttavia, i 27 non sono necessariamente pronti per una vittoria di Trump: se venisse eletto e tagliasse improvvisamente gli aiuti militari all’Ucraina, gli europei non sarebbero in grado di sostituire le consegne di armi americane. Sul piano commerciale, se Donald Trump mettesse tasse del 10% sull’importazione di alcuni prodotti europei, alcuni come la Francia vorrebbero una reazione forte “occhio per occhio, dente per dente”, altri come la Germania avrebbero paura di entrare in una guerra commerciale senza fine. Quindi, nel caso in cui Donald Trump venisse eletto, gli europei potrebbero dividersi.


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