Perché uno dei veri protagonisti era arrabbiato con il ?

Perché uno dei veri protagonisti era arrabbiato con il ?
Perché uno dei veri protagonisti era arrabbiato con il film?
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Domenica 3 novembre 2024 alle 21:10, trasmissioni 2 Novembre, un'indagine mozzafiato sugli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi di Cédric Jimenez. Intrecciando realtà e finzione, il regista ha fatto parlare di un dettaglio del . Un dettaglio che, per alcuni, non era un dettaglio.

Ci sono film che cristallizzano le tensioni: temi scottanti, clima ansiogeno, attori o registi in fermento – come l'ultimo film di Roman Polanski, il tanto vituperato Accuso…Le ragioni sono molteplici. E in questa partita c'è un cineasta che spicca particolarmente: si tratta di Cédric Jimenez. Questo specialista in thriller storici a cui dobbiamo La francese o anche Hhhhh ama risvegliare il passato, e questo non sempre piace ai suoi contemporanei, anche se i suoi film sono spesso dei successi. È il caso di questo film che France 2 trasmette questa domenica 3 novembre 2024 alle 21:10: Novembrecon Jean Dujardin come investigatore della brigata antiterrorismo.

Film oggetto di dibattito

Ricordiamo il grande clamore suscitato dall'uscita del suo precedente lungometraggio, BAC Nord : durante una conferenza stampa per il Festival di Cannes 2021, un giornalista irlandese ha sfidato la troupe cinematografica a denunciare la sua visione considerata una caricatura delle periferie e il suo pregiudizio a favore della polizia. Ne è seguito un vivace dibattito politico, in piena stagione presidenziale, che è valso al progetto una ripresa politica denunciata dal direttore. Un anno dopo rilasciato Novembrethriller intenso sugli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi. Ancora una volta Jimenez affronta i recenti traumi della Francia.

La sciarpa della discordia

Poco prima dell'uscita del film, i media sono venuti a conoscenza di controversie legali che coinvolgevano i produttori Novembre e una certa “Sonia”. Quest'ultima, che ha avuto davvero un ruolo nell'arresto dei terroristi sopravvissuti e che ora vive sotto la protezione della polizia, protesta contro la sua rappresentazione sullo schermo. Interpretata da Lyna Khoudri nei panni di Samia, la vediamo indossare una sciarpa che le copre i capelli. Tuttavia, colei che si fa chiamare Sonia vuole far sapere di non essere velata in vita, e pretende l'inserimento di uno striscione nel preambolo del film, avvertendo che “indossando il velo islamico dal personaggio di Samia Khelouf [qui incarne Sonia dans le film] risponde a una scelta narrativa che non rispecchia le sue convinzioni personali.

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