i santi, come Madre Teresa, sono fratelli e sorelle ‘testimoni di cammini luminosi’

i santi, come Madre Teresa, sono fratelli e sorelle ‘testimoni di cammini luminosi’
i santi, come Madre Teresa, sono fratelli e sorelle ‘testimoni di cammini luminosi’
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Nella solennità di Tutti i Santi e nella proclamazione delle Beatitudini, “cammino verso la santità”, il pontefice ha ricordato che la guerra è “spregevole, perché è il trionfo della menzogna”. L’appello per il Ciad, dove è avvenuto un grave attentato terroristico, e per la comunità valenciana colpita dalla DANA, una “catastrofe ambientale”. Ha ricordato in modo particolare le “153 donne e bambini massacrati pochi giorni fa a Gaza”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Oggi, solennità di Tutti i Santi, Gesù proclama nel Vangelo (cfr Mt 5,1-12) il documento d’identità del cristiano e il cammino verso la santità”. Ha spiegato papa Francesco ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro in occasione della solennità di Tutti i Santi che la Chiesa celebra oggi. Il Pontefice ha voluto così ricordare il significato di questa festa, nella quale Cristo «ci mostra una strada, la strada dell’amore, che Egli stesso ha percorso per primo facendosi uomo». Ha poi ricordato alcune figure di santi contemporanei, come Madre Teresa di Calcutta, nella quale “riconosciamo fratelli e sorelle plasmati dalle Beatitudini”.

Ritornando alle parole di san Paolo, il Papa ha affermato che si tratta di “un dono di Dio” perché “è innanzitutto al Signore che chiediamo di santificarci” e “con la sua grazia egli ci guarisce e ci libera da tutto ciò che impedisce impedirci di amare come facciamo noi.” “Egli ci ama.” Il Papa ha citato l’esempio del beato Carlo Acutis perché «in noi c’è sempre ‘meno di me per lasciare spazio a Dio’». Il secondo punto è invece “la nostra risposta”, perché Dio “ci offre la sua santità, ma non ce la impone”, facendocela “assaporare e vedere la sua bellezza, ma poi aspetta” e rispetta il nostro ‘sì’”. “Egli ci permette di seguire le sue buone ispirazioni, di lasciarci coinvolgere nei suoi progetti, di fare nostri i suoi sentimenti – ha proseguito – ponendoci, come Lui ci ha insegnato, al servizio degli altri, con una carità sempre più universale, aperto e diretto a tutti, al mondo intero”.

Francesco, infine, ha ricordato alcune figure di santi «anche nel nostro tempo», come «san Massimiliano Kolbe, che ad Auschwitz chiese di prendere il posto di un padre condannato a morte; o santa Teresa di Calcutta, che dedicò tutta la sua vita al servizio dei più poveri tra i poveri; o nel vescovo Sant’Óscar Romero, assassinato sull’altare per aver difeso i diritti degli ultimi contro i soprusi degli arroganti.” In loro, come in tanti altri santi, sia “quelli che veneriamo sugli altari” sia quelli “della porta accanto, quelli nascosti”, perché nella Chiesa c’è molta “santità nascosta”, e ha affermato che è importante riconoscere queste persone “piene di Dio e plasmate dalle beatitudini: poveri, miti, misericordiosi, affamati e assetati di giustizia, artefici di pace. Sono persone “piene di Dio”, incapaci di rimanere indifferenti ai bisogni del prossimo; sono testimoni – ha concluso – di cammini luminosi, possibili anche per noi”, per questo ha invocato Maria, perché “ci aiuti a fare della nostra vita un cammino di santità”.

Dopo la preghiera mariana, il Papa ha espresso la sua vicinanza e ha chiesto preghiere per la popolazione del Ciad, che ha subito nei giorni scorsi un “grave attentato terroristico”, e per “le popolazioni della penisola iberica, soprattutto la Comunità Valenciana, sopraffatte dalla tempesta DANA”, “una catastrofe ambientale”. “Le nostre condoglianze – ha affermato – al popolo valenciano”. Tra i pellegrini e i fedeli presenti in piazza, il Papa ha salutato” i partecipanti alla “Corsa dei Santi”, organizzata dalla Fondazione Don Bosco Missioni. Cari amici, anche quest’anno ci viene ricordato che la vita cristiana è una corsa, ma “Non come corre il mondo, no! È la corsa di un cuore che ama. E grazie – ha continuato – per il vostro sostegno alla costruzione di un centro sportivo in Ucraina”.

Riguardo all’Ucraina, ha chiesto ancora una volta preghiere per il Paese e il suo popolo “torturato”, così come per “la Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, e per tutti i popoli che soffrono a causa delle guerre. Fratelli e sorelle – ha affermato – la guerra è sempre una sconfitta, sempre! Ed è spregevole, perché è il trionfo della menzogna, della menzogna: cerca il massimo interesse per sé e il maggior danno per l’avversario, calpestando vite umane, ambiente, infrastrutture. , tutto; e tutto mascherato da menzogne. E soffrono gli innocenti – ha concluso – delle 153 donne e bambini massacrati nei giorni scorsi a Gaza”.

Infine, in occasione della commemorazione annuale di tutti i fedeli defunti, ha annunciato che celebrerà la messa al cimitero Laurentino di Roma.

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