In un contesto di crescenti rivalità diplomatiche, la risoluzione 2756 adottata ieri dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite rappresenta una pietra miliare strategica per il Marocco, rafforzando i suoi risultati in termini di sovranità nel Sahara.
Mohamed Talib, esperto di affari del Sahara e membro del Consiglio consultivo reale per gli affari del Sahara (CORCAS), vede in questo testo un chiaro sostegno internazionale alla proposta di autonomia del Marocco. “ Questa risoluzione conferma l’approccio costruttivo e credibile del Marocco e gli sforzi del Regno per una soluzione politica duratura e reciprocamente accettabile. sottolinea Talib.
La risoluzione ribadisce, infatti, l’attenzione riservata dal Consiglio di Sicurezza alla proposta di autonomia formulata dal Marocco nel 2007, soluzione definita come ” serio e credibile » che oggi si presenta come l’opzione più praticabile per porre fine al conflitto artificiale attorno al Sahara. Per Talib, questo testo segna un riconoscimento significativo da parte della comunità internazionale nei confronti degli sforzi marocchini, un riconoscimento prezioso in un contesto in cui l’Algeria e il Polisario rimangono congelati in posizioni superate.
Riconoscimento internazionale della soluzione dell’autonomia
Il Consiglio invita quindi le parti, tra cui il Marocco, il Polisario, l’Algeria e la Mauritania, a investire maggiormente in un processo di compromesso. Talib interpreta questo messaggio come un segnale rivolto a coloro che continuano ad aggrapparsi ad approcci inappropriati, in particolare al Polisario e al suo alleato preferito. “ In un mondo alla ricerca di stabilità e pace, questo conflitto merita una soluzione pragmatica e moderna, e non l’odore di strategie obsolete. commenta Talib, aggiungendo che “ il rappresentante permanente dell’Algeria propone di ritornare alle risoluzioni precedenti al 2007 ratificate dalla proposta di autonomia del Marocco. I membri del CS si sono opposti a questo emendamento, considerato introduttivo e di ritorno al blocco”.
Nonostante i suoi sforzi per modificare il contenuto della risoluzione, l’Algeria non è riuscita a integrare i suoi emendamenti relativi ai diritti umani, una manovra che aveva già tentato durante le discussioni precedenti. “ Questo approccio diversivo mostra la volontà di distrarre il Consiglio da ciò che è essenziale: la ricerca di un compromesso politico realistico e duraturo. dice Talib. Questo nuovo fallimento riflette un crescente isolamento di Algeri e dei suoi sostenitori, in contrasto con il consenso emerso attorno all’iniziativa marocchina.
La risoluzione non fa menzione di un referendum o della recente proposta di spartizione avanzata dall’inviato personale delle Nazioni Unite Staffan de Mistura. “ Ciò invia un messaggio forte: queste opzioni appartengono al passato”, – sottolinea Talib, che vede in ciò la conferma che il Marocco si sta muovendo con calma verso una soluzione duratura della questione del Sahara. Questa ferma posizione del Consiglio di Sicurezza invita le parti ad andare oltre posizioni rigide e ad abbracciare una dinamica di dialogo. Il Consiglio di Sicurezza ha accolto con favore il recente slancio e ha esortato a costruire attorno allo spirito di realismo e al fatto compiuto”.
La risoluzione riconosce inoltre l’importanza della stabilità nella regione del Sahel e del Maghreb, una priorità per il Marocco che, attraverso lo sviluppo delle sue province meridionali, lavora per consolidare la pace e la prosperità regionale. Mohamed Talib ricorda il ruolo pionieristico del Regno nel migliorare le condizioni di vita nel Sahara, in particolare attraverso riforme economiche e sociali e iniziative a favore dei diritti umani. Accogliendo con favore gli sforzi del Consiglio nazionale per i diritti umani a Dakhla e Laâyoune, il Consiglio di Sicurezza riconosce esplicitamente l’impegno del Marocco per la protezione dei diritti fondamentali.
Inoltre, la risoluzione riafferma l’importanza della cooperazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati al fine di garantire i diritti delle popolazioni sahrawi, in particolare quelle dei campi di Tindouf. Il Consiglio chiede ancora una volta la registrazione dei rifugiati, passo essenziale per garantire la trasparenza nella gestione degli aiuti umanitari. “ Il Marocco chiede da tempo trasparenza nei campi di Tindouf, dove l’opacità rimane la regola. ricorda Talib, aggiungendo che questo punto è cruciale per un approccio umanitario giusto ed equo.
Sostegno degli alleati: un consenso rafforzato attorno al Marocco
La Francia e gli altri alleati del Marocco, attraverso il loro sostegno a questa risoluzione, rafforzano il consenso internazionale sull’iniziativa di autonomia. “ Questo sostegno esplicito da parte di Francia, Stati Uniti e altri influenti membri del Consiglio dimostra un allineamento strategico a favore del Marocco », osserva Talib. Per lui, questo sostegno trasforma il Sahara da oggetto di discordia in un vettore di stabilità regionale e di sviluppo socioeconomico.
L’isolamento dell’Algeria, che non riesce a convincere il Consiglio con i suoi emendamenti, testimonia la solidità della diplomazia marocchina e il suo approccio a favore di un futuro stabile e sicuro per il Sahara. “ Il Marocco si inserisce in una logica di pace e di cooperazione regionale, mentre i tentativi di blocco e le posizioni ostruzionistiche si rivelano controproducenti », conclude Talib.
In definitiva, la risoluzione 2756 rappresenta un passo avanti decisivo per il Marocco. Mohamed Talib è felice di questa vittoria, che vede come una conferma internazionale dell’approccio marocchino: “ Il mondo riconosce oggi che l’unica soluzione giusta e duratura è quella dell’autonomia sotto la sovranità marocchina. Proseguendo su questa strada, il Marocco difende la propria integrità territoriale e contribuisce attivamente alla stabilità e alla prosperità dell’intera regione”.
Per Talib, questa risoluzione rappresenta una pietra miliare diplomatica che rafforza la posizione del Marocco, invitando al tempo stesso gli altri partiti a unirsi ad una dinamica di pace e sviluppo. “La comunità internazionale ha ora tutte le chiavi in mano per attuare questo piano di autonomia come una soluzione definitiva, pragmatica e moderna”, conclude, ricordando che l’iniziativa marocchina non è più una proposta isolata, ma una visione condivisa per un futuro sereno e sereno futuro prospero.