Sale la tensione tra Israele e Iran in seguito all’attacco di droni contro la residenza privata del primo ministro Benjamin Netanyahu a Cesarea. Tre droni lanciati dal Libano hanno preso di mira la proprietà sabato mattina. Due furono intercettati su Rosh Hanikra e Nahariya, ma il terzo esplose a Cesarea. Il Primo Ministro e sua moglie erano assenti durante l’attacco. Secondo Axios, “è la prima volta dall’inizio della guerra che viene colpito un obiettivo direttamente legato a Netanyahu”. Il Guardian riferisce che la casa ha subito “danni superficiali”.
Netanyahu ha detto: “Gli agenti iraniani che hanno tentato di assassinare me e mia moglie oggi hanno commesso un grave errore”. A questa retorica hanno fatto eco molti ministri e oppositori, avvertendo che l’Iran avrebbe pagato per le azioni del suo rappresentante, Hezbollah. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha avvertito: “Le nostre azioni in tutto il Medio Oriente lo hanno dimostrato finora, e lo dimostreranno anche in futuro”. Ha sottolineato che l’establishment della sicurezza israeliano “continuerà ad attaccare qualsiasi attore terrorista e colpirà con la forza qualsiasi nemico che abbia danneggiato o tenti di danneggiare lo Stato di Israele”.
Da parte sua, l’Iran ha cercato di prendere le distanze dall’attacco. La sua missione permanente presso l’ONU ha affermato: “L’azione in questione è stata condotta da Hezbollah in Libano”. Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha respinto la dichiarazione, dicendo: “Le vostre bugie e le vostre false pretese non vi aiuteranno: siete responsabili”.
Il canale israeliano N12 afferma, senza citare fonti, che Israele spera che l’attacco fornisca “maggiore legittimità per una gamma più ampia di obiettivi” nella futura rappresaglia contro l’Iran, in risposta all’attacco del 1° ottobre in cui Teheran ha lanciato circa 200 missili balistici contro Israele.
