The Joker 2 – Folie à deux, il processo della follia – Direct-- la blogzine di cultura pop e alternativa

The Joker 2 – Folie à deux, il processo della follia – Direct-- la blogzine di cultura pop e alternativa
The Joker 2 – Folie à deux, il processo della follia – Direct-- la blogzine di cultura pop e alternativa
-

Il film Joker: Folie a Deux offre una complessa riflessione sulla responsabilità individuale e sociale attraverso il processo ad Arthur Fleck, alias il Joker. Questo processo, che occupa un posto centrale nella trama, diventa metafora del giudizio della società su coloro che considera devianti o pericolosi. Arthur, internato all’ospedale psichiatrico di Arkham, viene presentato come un uomo distrutto da un sistema che lo ha abbandonato, vittima dei tagli di bilancio ai servizi di salute mentale e di una società indifferente alla sua sofferenza. Il film esplora così le conseguenze delle decisioni politiche ed economiche sulla salute mentale degli individui più vulnerabili, mettendo in discussione la nozione di responsabilità individuale di fronte ai fallimenti sistemici.

Una parodia di un processo, ma quella della Follia.

Il processo del protagonista diventa uno spettacolo mediatico, che riflette il fascino morboso della società per la violenza e il caos. Da un lato, il suo avvocato, Maryanne Stewart, sostiene il riconoscimento del disturbo dissociativo dell’identità, suggerendo che Arthur e il Joker siano due personalità distinte. D’altra parte, il pubblico ministero Harvey Dent lo accusa di aver simulato una malattia mentale per sfuggire alle responsabilità. Questa dualità nella percezione di Arthur illustra la difficoltà della società nel comprendere la complessità della malattia mentale e le sue implicazioni legali e morali. Il film mette quindi in discussione la nostra capacità di giudicare equamente un individuo le cui azioni sono indissolubilmente legate al suo stato mentale e alle condizioni sociali che lo hanno formato.

Infine, il film utilizza il processo come piattaforma per criticare la tendenza della società a cercare capri espiatori per i propri mali. Arthur diventa un simbolo per gli emarginati e gli oppressi, attirando sostenitori che lo vedono come un eroe anti-sistema. Questa dinamica evidenzia la propensione della società a proiettare le proprie frustrazioni e paure su figure emblematiche, siano esse eroiche o malvagie. Il film invita così lo spettatore a riflettere sulla natura della follia, mettendo in discussione il confine tra la malattia mentale individuale e la follia collettiva di una società che crea le condizioni favorevoli all’emergere di figure come il Joker. In definitiva, questo processo diventa quello della società stessa, mettendo in discussione la nostra responsabilità collettiva nella creazione e perpetuazione di cicli di violenza ed emarginazione.

Il Joker fa sentire le persone meno sole nei loro pensieri oscuri. L’introduzione in stile cartone animato mostra come quest’uomo sia diventato l’ombra della parte più oscura della società. Questo stesso pubblico è perverso e malsano nel modo in cui è affascinato dai delitti e dai mostri, un po’ come in Strani. Tutti i mali del mondo sono visibili in queste bestie da fiera, che incarnano i mali dell’umanità. Proprio come nel film di Tod Browning, i veri mostri sono coloro che si divertono davanti alla sofferenza e alle malattie degli altri.

Quando il protagonista ammette di essere quello che è, smentisce il Joker, la società gli volta le spalle. Amiamo i mostri e ci stupisce vedere che gli assassini sono persone comuni con una faccia come tutte le altre. Il film invita a vedere le malattie mentali per quello che sono e non per i loro aspetti spettacolari. La vita non è un gioco, ma uno scenario interattivo!

_______


























Voto: 4 su 5.

2 ottobre 2024 al chiuso | 2h 19min | Azione, Drammatico, Romantico
Il Todd Phillips |
Par Todd Phillips, Scott Silver
Con Joaquin Phoenix, Lady Gaga, Brendan Gleeson
Titolo originale Joker: Folie a Deux

-

PREV Victor Wembanyama onesto dopo aver perso contro il Team USA alle Olimpiadi: “È stato davvero…
NEXT Gavin Creel, protagonista di Tony Winning in Into The Woods, morto a 48 anni