Quale arsenale legislativo per combattere le fatbike elettriche? L’esempio olandese…

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Queste bici illegali, troppo veloci, con grilletto e non omologate come speedbike, stanno diventando una vera piaga. Tanto che nel paese della bicicletta la guerra contro di loro si sta intensificando.

Insomma:

  • Le fatbike illegali proliferano sulle piste ciclabili olandesi e sono oggetto di una serie di misure volte a sradicarle.
  • Le dogane hanno effettuato sequestri molto significativi di attrezzature non approvate.
  • Anche nel Parlamento olandese è in cantiere una risposta legislativa.

Da diversi mesi le autorità olandesi dichiarano guerra alle “fatbike elettriche”. Termine che designa veicoli elettrici che spesso hanno “bicicletta” solo nel nome, dotati di grilletto per poter accelerare senza nemmeno pedalare, e la cui velocità massima di assistenza supera di gran lunga i 25 km/h legali in Europa.

Se esistono delle vere e proprie bici elettriche legali con ruote grandi, per avventurarsi sulla sabbia o su sentieri molto avventurosi (ciao incrociatori da spiaggia o l’enorme coda lunga Tern Orox), è vero che siamo sempre più spesso sorpassati da questo tipo di macchine illegali. Sapendo che ovviamente non sono omologate come vere e proprie speedbike, classe che impone determinati obblighi (assicurazione, casco speciale, guanti, ecc.).

Sequestrate decine di migliaia di fatbike

Nei Paesi Bassi, nazione ciclistica per eccellenza, queste fatbike esasperano molti cittadini e sono coinvolte in un numero crescente di incidenti stradali. Quindi il governo ha iniziato a rintracciarli. A inizio anno, ad esempio, avevamo segnalato l’aumento dei controlli effettuati dalla polizia olandese sulle piste ciclabili tramite banchi prova mobili in grado di misurare l’accelerazione dei veicoli elettrici.

Controllo della velocità del traffico di una fatbike da parte della polizia olandese.

Altro sforzo delle autorità: controlli alle frontiere per sequestrare le biciclette illegali prima che vengano immesse sul mercato. Va detto che Rotterdam, in particolare, è un enorme hub commerciale nel commercio europeo con la Cina.

E funziona, perché apprendiamo che le autorità olandesi hanno sequestrato circa 16.500 fatbike provenienti dalla Cina che non soddisfano le condizioni per l’immissione sul mercato europeo. Tuttavia, come sottolinea l’ILT (Ispettorato per l’ambiente umano e i trasporti), spetta ai costruttori, agli importatori e ai rivenditori garantire che i veicoli che mettono in vendita siano conformi alla legge.

« Non ci si può aspettare che i giovani e i loro genitori distinguano tra una normale bicicletta elettrica e una bicicletta illegale (…) Spetta all’industria impedire loro di acquistare una bicicletta elettrica fraudolenta“, spiega un portavoce dell’ILT. E aggiunge: “ Non basta premere un pulsante o aggiornare il software e un ciclomotore non omologato soddisfa improvvisamente i requisiti legali di una bici elettrica. Le fatbike che vanno troppo veloci spesso hanno già un motore troppo potente e altre caratteristiche tecniche di un ciclomotore« .

Pertanto, per questa organizzazione, è fondamentale che “ questi apparecchi elettrici illegali scompaiono il più rapidamente possibile per preservare la sicurezza e la qualità del viaggio di tutti, che inizia con il freno alla loro vendita« .

Nuove misure allo studio

Ma non è tutto. Si stanno adottando altre misure per combattere la proliferazione di queste fatbike. All’inizio di questa settimana, nel Parlamento olandese, la Camera dei Rappresentanti ha adottato a maggioranza una serie di mozioni in tal senso.

In particolare si tratta di ratificare la classificazione di queste macchine come “ciclomotori speciali”, vietandole ai minori di 14 anni e rendendo obbligatorio l’uso del casco per guidarle. Altra proposta: autorizzare le forze dell’ordine a consultare i computer di bordo delle biciclette durante i controlli, così da consentire loro di identificare più rapidamente i modelli non vincolati. Infine, è allo studio l’istituzione di barriere virtuali che limitino la velocità di circolazione delle biciclette elettriche in determinate zone. Questo si chiama “geofencing”.

È stata respinta solo una mozione: si proponeva di studiare la fattibilità della registrazione di tutto il traffico stradale motorizzato, comprese biciclette, scooter elettrici e altri scooter autobilancianti. In questa fase, si tratta di una misura che appare sproporzionata agli occhi degli eletti.

Resta ora da vedere cosa accadrà a queste proposte e quale accoglienza sarà riservata loro dal Ministro dei Trasporti. Questi movimenti potrebbero, nella pinnae, comportano alcune modifiche legali da poter applicare. Il sostegno politico a queste misure dovrebbe essere piuttosto ampio, con quasi tutti i partiti politici che difendono il fatto che occorre trovare rapidamente soluzioni efficaci per contrastare l’ascesa di queste fatbike.

  • Aggiornato il 29 settembre 2024

Nella periferia parigina, questo quarantenne padre di 2 figli va tutti i giorni in bicicletta in modo (abbastanza) sportivo, su strada e fuori strada. Vuole fare lunghe passeggiate alla scoperta di nuovi paesaggi.

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