L’UCLouvain deplora il discorso conservatore sulla posizione delle donne

L’UCLouvain deplora il discorso conservatore sulla posizione delle donne
L’UCLouvain deplora il discorso conservatore sulla posizione delle donne
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Nell’enciclica Laudato si’, appello del papa ad affrontare l’attuale crisi ecologica, egli propone di entrare “in dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune”. L’occasione è stata colta dalla comunità universitaria. Quest’ultimo, attraverso un gruppo di 50 studenti, ricercatori e professori, gli ha inviato una lettera, letta sulla sua scena dalla drammaturga Geneviève Damas, interrogandolo sulla transizione ecologica e sul posto delle donne nella società e nella Chiesa.

Geneviève Damas è stata perfetta nell’esercizio, spesso rivolgendosi direttamente al Papa – glielo ha anche detto “era eccellente”.

“Caro Papa Francesco, la posizione della donna, dove la troviamo nell’enciclica? Le donne sono in gran parte assenti nella Laudato si’. Forse mi direte che la questione della “cura” della “casa comune” che è la nostra Madre Terra è una sfida diretta alla vocazione femminile. Ma non è così anche per gli uomini? Così facendo, non rimaniamo in una ingiusta distribuzione dei compiti in nome di una cosiddetta propensione? naturale” che porta ad una divisione sessuale del lavoro? Anche la teologia cattolica tende a rafforzare questa divisione attraverso la sua “teologia delle donne”, che esalta il loro ruolo materno vietando loro l’accesso ai ministeri ordinati. Quale posto, dunque, per le donne nella Chiesa? (…) Laudato si’ porta con sé i semi di una riflessione promettente per l’inclusione di tutti. Ma, come spesso accade nella storia della Chiesa, delle donne. sono stati resi invisibili”.

Il Papa avrà deluso chi si aspettava da lui un’apertura sull’argomento, pur dicendolo, due volte e senza parole “la Chiesa è donna”.

“Ciò che caratterizza le donne, ciò che è femminile, non è determinato dal consenso o dalle ideologie. E la dignità è garantita da una legge originaria, scritta non sulla carta, ma nella carne. La dignità è una qualità inestimabile, una qualità originaria che nessuna legge umana può dare o togliere. A partire da questa dignità comune e condivisa, la cultura cristiana sviluppa in modo sempre rinnovato, nei diversi contesti, la vocazione e la missione dell’uomo. delle donne e del loro essere reciproco, in comunione, non le une contro le altre, che sarebbe femminismo o machismo, in istanze contrapposte, ma le une per le altre. cuore dell’evento salvifico. È attraverso il “sì” di Maria che Dio in persona viene al mondo. La donna è accoglienza feconda, cura, dedizione vitale.

“È brutto quando una donna vuole essere un uomo”

Il Sommo Pontefice lascia poi il testo ufficiale del suo discorso: “Per questo la donna è più importante dell’uomo. Ma è brutto quando la donna vuole comportarsi come un uomo. Resta una donna. E questo è molto importante”.

E riprendi a leggere il suo testo: “Apriamo gli occhi ai tanti esempi quotidiani di amore, dall’amicizia al lavoro, dallo studio alla responsabilità sociale ed ecclesiale; dalla vita matrimoniale alla maternità, alla verginità per il Regno di Dio e per il servizio”.

L’UCLouvain deplora queste posizioni conservatrici

Questi commenti hanno suscitato l’incomprensione e la disapprovazione dell’UCLouvain, che lo ha fatto sapere, tramite un comunicato stampa, non appena il Papa se n’è andato.

L’università deplora “le posizioni conservatrici espresse dal Papa riguardo al posto delle donne nella società”. Lei denuncia e si rammarica “Una posizione deterministica e riduttiva con la quale l’UCLouvain non può che esprimere il proprio disaccordo. L’UCLouvain si afferma come un’università inclusiva e si impegna nella lotta contro la violenza sessista e sessuale. Riafferma il suo desiderio affinché tutti possano prosperare al suo interno e nella società, qualunque sia la loro origine, genere o orientamento sessuale. Ella invita la Chiesa a percorrere la stessa strada, senza alcuna forma di discriminazione.

Elogiata la posizione del Papa sul clima

D’altronde, rileva l’università “convergenze legate alle disuguaglianze ambientali e sociali denunciate dall’UCLouvain” e saluta “La posizione del papa sulla questione climatica”.

Lo ha detto Papa Francesco “tra le domande che poni mi ha colpito quella del futuro e dell’ansia. Vediamo chiaramente quanto sia violento e arrogante il male che distrugge l’ambiente e le persone. Sembra non sapere che la guerra è l’espressione più brutale; così come la corruzione e le moderne forme di schiavitù. A volte questi mali inquinano la religione stessa, che diventa strumento di dominio. .”

A proposito di “progetto della nostra fede riguardo alla casa comune di tutta l’umanità”il papa lo ricorderà “questa casa ci è donata: non ne siamo i padroni, siamo ospiti e pellegrini sulla terra”.

Lo sottolineerà «siamo al mondo per preservarne la bellezza e coltivarla per il bene di tutti, in particolare dei posteri, del prossimo futuro. Questo è il “programma ecologico” della Chiesa”.

“L’arrogante indifferenza dei potenti”

Ma avverte: “Nessun piano di sviluppo può avere successo se l’arroganza, la violenza e la rivalità restano nelle nostre coscienze. Dobbiamo andare alla fonte del problema che è il cuore dell’uomo. È qui anche l’urgenza drammatica della questione ecologica: dell’arrogante indifferenza dei potenti che favoriscono sempre l’interesse economico (E discorsi ufficiali a parte: ricordo quello che diceva mia nonna: state attenti nella vita perché il diavolo entra nelle vostre tasche) ). Finché le cose continueranno così, ogni richiesta verrà messa a tacere o ascoltata solo nella misura in cui si adatta al mercato. E finché il mercato resterà in prima linea, la nostra casa comune subirà ingiustizie.

“Siate ricercatori della verità e testimoni della verità”

Infine si rivolgerà agli studenti per dirglielo “Lo studio ha senso quando ricerca la verità. (…) Se rinunciamo a cercare insieme la verità, lo studio diventa uno strumento di potere, di controllo sugli altri. Non serve, ma domina. Al contrario, la verità ci rende liberi. Vuoi la libertà?

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