Alla scoperta dei Santi Bretoni. Il 29 settembre è il giorno di San Michele

Alla scoperta dei Santi Bretoni. Il 29 settembre è il giorno di San Michele
Alla scoperta dei Santi Bretoni. Il 29 settembre è il giorno di San Michele
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In questa sezione vi invitiamo a scoprire la storia dei Santi Bretoni. I santi bretoni designano personalità bretoni venerate per il carattere esemplare della loro vita dal punto di vista cristiano. Pochi di loro furono riconosciuti santi dalla procedura di canonizzazione della Chiesa cattolica (istituita diversi secoli dopo la loro morte), ma furono designati dal popolo, la loro stessa esistenza non sempre essendo storicamente attestata. La maggior parte delle vitae di santi bretoni pervenuteci risalgono infatti ai secoli IX e X o furono riscritte nel contesto della riforma gregoriana che indusse talvolta i chierici a rimodellare i documenti agiografici, derivanti da tradizioni orali trasmesse sia nell’antico linguaggio popolare retroterra che nell’ambiente accademico, nel loro interesse (legittimazione della figura episcopale, del merito di una riforma di una comunità monastica). Lo sviluppo del culto di questi santi si sviluppò nel tardo Medioevo quando diverse famiglie dell’aristocrazia bretone si appropriarono delle leggende agiografiche giustificando, attraverso argomenti genealogici, la particolare protezione di un santo o la sua adozione come antenato sostituto. nei loro lignaggi.

Gli storici attuali hanno ancora grandi difficoltà a distinguere tra immaginazione e realtà. La storicità degli episodi della vita di questi santi rimane spesso dubbia perché questi episodi si ritrovano nell’agiografia così come compaiono nei costumi o nel folklore. La struttura stessa del racconto della vitae si ritrova in altre Vite di Santi i cui autori generalmente riprendono “convenzioni letterarie di modello biblico che modellarono i loro modi di pensiero e di espressione”.

Nel 2022, circa 170 santi bretoni sono rappresentati, ciascuno da una statua, nella Vallée des Saints, a Carnoët.

Il 29 settembre è il giorno di San Michele

Forma bretone per Michel che in ebraico significa “chi è come Dio”.

Così San Michele risplende sugli uomini, soprattutto dalla cima del Mont-Saint-Michel. Patrono dei Celti, è onorato a Locmiquélic e Locmiquel.

La storia di Mont Saint-Michel inizia con una leggenda:

Saint-Michel fu un giorno chiamato a combattere contro il demone che, per combattere, si era trasformato in un formidabile drago. La battaglia iniziò sul monte Dol in Bretagna. Satana, assistito dalle sue orde malvagie, combatté ferocemente. La lotta dall’esito incerto continuò nel cielo per diversi giorni prima che l’esito avvenisse da qualche parte, sul Monte Tombe (Mont Saint-Michel).

Aubert, vescovo di Avranches, testimone del combattimento; riceve in sogno l’ordine di Saint-Michel di costruirgli un luogo di devozione nel luogo dove aveva sconfitto il Maligno. Il povero vescovo, temendo la follia, non osa fare nulla e decide di aspettare. L’arcangelo appare una seconda volta ma Aubert dubita ancora. Alla terza manifestazione Aubert non può più dubitare. Saint-Michel, furioso, lascia una prova innegabile nel suo cranio: un foro circolare. Ma il vescovo non deve soffrire troppo perché morirà solo anni dopo. Oggi il suo teschio è conservato nella basilica di Avranches.

Storia

La leggenda del teschio è vera o falsa? Nessuno lo sa. In ogni caso, la storia rivela che, nel 708, Aubert fece costruire un piccolo oratorio a forma di grotta che poteva ospitare un centinaio di persone e che questa costruzione segna l’inizio di quello che sarà il Mont Saint-Michel.

San Michele è in tutta la cristianità l’arcangelo guerriero che sottomette i ribelli a Dio. Capo delle milizie celesti, è il difensore della Chiesa. È lui che combatte contro gli angeli ribelli e contro il Drago dell’Apocalisse. Parte della leggenda della fondazione di Mont Saint-Michel è una trasposizione diretta di testi biblici.

San Giovanni ci racconta infatti: “E ci fu guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone. E il drago e i suoi angeli combatterono, ma non erano i più forti, e il loro posto non fu trovato in cielo. E il gran dragone, quel serpente antico, chiamato diavolo e Satana, che inganna tutta la terra, fu scacciato, fu scacciato sulla terra, e con lui furono scacciati i suoi angeli».

Il culto di Saint-Michel si sviluppò inizialmente in Oriente. Appare presto a Bisanzio e ad Alessandria. In Occidente si sviluppò a partire dai secoli V e VI, prima in Italia e Francia, poi in Germania, per poi diffondersi in tutto il mondo cristiano.

Supplementi

Saint-Michel è molto spesso rappresentato come cavaliere e in armatura, armato di lancia (a volte una spada infuocata) e di uno scudo decorato con una croce. Protettore celeste, sconfigge il Demone (solitamente rappresentato sotto forma di Drago). Generalmente è a piedi mentre San Giorgio combatte il Drago a cavallo, il che permette loro di distinguersi. Ma soprattutto San Michele è alato mentre Giorgio no.

San Michele è invocato in Occidente soprattutto per ottenere vittorie militari. Nel Medioevo l’arcangelo veniva raffigurato anche mentre pesava le anime dei morti perché ritenuto capace di salvare le anime dall’inferno.

Credito fotografico: DR
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