Il 60% di essi necessita di ristrutturazioni

Il 60% di essi necessita di ristrutturazioni
Il 60% di essi necessita di ristrutturazioni
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Dei 37 siti militari occupati dalla Difesa, appena 3 sono giudicati in”buone condizioni generali”emerge da una risposta parlamentare scritta del ministro. Si tratta della Royal Military School (ERM) di Bruxelles, del quartiere Commandant de Hemptinne di Herverlee e del campus di Saffraanberg (la scuola dei sottufficiali).

Dodici quartieri sono in condizioni generali.accettabile”. Tra questi: la base aerea di Florennes, il campo King Albert a Marche-en-Famenne, il campo aiutante di Brasseur ad Amay e le caserme Ruquoy e Saint-Jean a Tournai.

Finalmente, “investimenti [sont] necessario” per i restanti 22 siti – ovvero il 60% del totale – ritenuti troppo”vecchio” e necessitano di lavori di ristrutturazione. Lì troviamo il quartiere Queen Elisabeth a Evere, che non è altro che il quartier generale della Difesa, il quartiere Housiau a Puisie, la base aerea di Beauvechain, il porto militare di Zeebruges, il campo Lombardsijde e perfino la base aerea di Koksijde, che dovrebbe presto chiuderà definitivamente i battenti.

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Cantieri ovunque

“Con la crescita di La Défense, il patrimonio immobiliare evolverà notevolmente negli anni a venire e dovrà essere ampliato o adattato alle nuove esigenze”spiega il ministro Dedonder nella sua risposta parlamentare.

Ad esempio, a Melsbroek è nata una nuovissima infrastruttura per ospitare il nuovo aereo wide-body A400M dell’aeronautica. Importanti lavori sono in corso presso la base di Florennes dove saranno stazionati i primi aerei da combattimento F-35 in arrivo in Belgio, così come i droni MQ-9B Sky Guardian. È in corso un progetto nel quartiere Thibaut di Flawinne e sarà creata una seconda scuola per sottufficiali a Tournai. Per La Défense è in programma anche la costruzione di due “quartieri del futuro”, uno a Charleroi, l’altro a Grammont, e la costruzione di una nuovissima sede, accanto a quella attuale.

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“Tuttavia, alcuni siti sono stati abbandonati in passato dalla Difesa e da allora si è presa in considerazione la loro alienazioneindica inoltre Ludivine Dedonder. Poiché questo processo di alienazione dipende da molti fattori esterni, non tutti i siti sono stati ancora completamente alienati. Ove possibile, l’utilizzo da parte di terzi è già autorizzato tramite concessione demaniale a beneficio dei potenziali futuri proprietari. Inoltre, nei quartieri attivi, conclude il ministro, Succede che alcuni edifici siano vuoti perché non più utilizzabili a causa del loro pessimo stato. È quindi prevista la demolizione di questi edifici”.

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