Lo strumento principale della politica economica di Donald Trump andrà a beneficio principalmente della tecnologia, con l’intelligenza artificiale in testa. A vincere saranno anche il settore energetico, ma anche quello finanziario e quello farmaceutico.
La deregolamentazione sembra essere uno dei tre pilastri della politica economica di Donald Trump, insieme ai tagli fiscali e ai dazi doganali. Al momento del suo insediamento, il 47esimo presidente americano, desideroso di dimostrare il suo volontarismo, ha annunciato, tra l’altro (ha firmato quasi 200 tra decreti, memorandum e proclami al momento del suo insediamento) un’emergenza nazionale sulla questione energetica, centrale in particolare per fermare l’inflazione e accelerare la reindustrializzazione degli Stati Uniti, secondo lui, e la principale misura sarà una drastica riduzione delle regolamentazioni del settore.
La moratoria sull’aumento delle capacità di esportazione di GNL (gas naturale liquefatto) firmata da Joe Biden su pressione delle associazioni ambientaliste viene annullata, facilitata l’esplorazione di gas e petrolio, in particolare in Alaska e nei terreni detenuti dallo stato federale.
Tuttavia, Donald Trump non è, tutt’altro, un sostenitore della libertà illimitata di commercio a livello internazionale. Si preoccupa quindi anche di trovare sbocchi per questi idrocarburi, in particolare minacciando l’Unione europea di dazi doganali se non aumenta le importazioni di petrolio americano.
La deregolamentazione può rafforzare la posizione competitiva degli attori americani rispetto ai loro concorrenti internazionali
Questo metodo, oltre al petrolio e al gas, dovrebbe essere applicato al resto del settore energetico (in particolare alla produzione di elettricità), al settore finanziario, alle miniere, al settore farmaceutico (attraverso la semplificazione delle sperimentazioni cliniche) e potenzialmente ad altri settori, come ha spiegato il nuovo presidente. ha dimostrato la sua capacità di sorprendere.
Soprattutto, il settore tecnologico, desideroso di sviluppare nuovi prodotti e di investire massicciamente nelle possibilità offerte dall’intelligenza artificiale, dovrebbe essere particolarmente preoccupato dalla deregolamentazione (grazie alla vicinanza dei baroni della tecnologia a Donald Trump) e trarne particolarmente vantaggio. Immaginate il valore, per un’azienda come Tesla, di poter accelerare di qualche mese la commercializzazione di un’auto autonoma grazie a normative meno gravose e acquisire così la leadership globale. Il nuovo presidente americano ha anche annullato il decreto di Joe Biden sull’intelligenza artificiale, che potrebbe dare un nuovo impulso al settore, illustrato dall’imponente progetto Stargate da 500 miliardi di dollari annunciato questa settimana.
Nei settori interessati, gli impatti possono essere spettacolari, compresa una riduzione dei costi che può essere significativa, una maggiore flessibilità, la possibilità di investire in modo più semplice e potenzialmente, in modo più redditizio, di lanciare nuovi prodotti.
Al di là di questi effetti benefici a breve termine, la deregolamentazione può rafforzare la posizione competitiva degli attori americani rispetto ai loro concorrenti internazionali, attraverso il lancio di nuovi prodotti e servizi innovativi e il rafforzamento della loro struttura finanziaria.
Riteniamo che i settori che subiranno una significativa deregolamentazione negli Stati Uniti offrano opportunità di investimento molto interessanti per il 2025, mentre riteniamo che la crescita degli utili sarà un catalizzatore particolarmente importante per la performance del mercato azionario quest’anno.
Di fronte al movimento in atto nel Paese dello Zio Sam e ai sorprendenti primi mesi del presidente argentino Milei, il ruolo degli Stati come forza regolatrice dell’economia è oggi messo in discussione. Una tendenza globale alla liberalizzazione sembra già essere in atto.
In attesa di vedere se altri paesi seguiranno l’esempio, è negli Stati Uniti che si trovano le opportunità di creazione di valore e di investimento più interessanti.