Come un’aria di 2020, meno spensieratezza

Come un’aria di 2020, meno spensieratezza
Come un’aria di 2020, meno spensieratezza
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Tutto questo ha ancora un’aria da 2020. La situazione è restrittiva, ma nessuno si lascia prendere dal panico. Chi arrivasse a parlare di misure sanitarie severe non verrebbe più semplicemente definito “regina del dramma”, ma attirerebbe l’ira di diversi settori che ancora soffrono il peso degli anni 2020 e 2021, che hanno gravemente danneggiato le loro attività. . . Per non parlare di chi ha gli incubi al solo pensiero di restare confinato in casa. E, diciamo la verità, chi sarebbe disposto a far rispettare le regole senza battere ciglio?

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Cinque anni dopo, siamo molto lontani dal confinamento perché l’epidemia non lo richiede, molto, molto lontano da lì, ma anche e soprattutto perché non avremo più la volontà di accettarlo, nemmeno per due settimane, come è stato per avverrà nel marzo 2020.

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