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Critica
Un ricco scambio sulla drammatica situazione del 101° dipartimento francese e dei più poveri.
Il 14 dicembre, il ciclone Chido ha devastato Mayotte, lasciando una popolazione senza sangue e indigente. Originario di Chiconi, il giornalista e poeta Nassuf Djailani, cofondatore della casa editrice Project’îles dedicata alla letteratura dell’Oceano Indiano, racconta la sua martoriata isola.
Se accoglie la solidarietà tra gli abitanti –“È il genio delle piccole persone, comporre e non spezzare” –deplora la lentezza degli aiuti umanitari e dei soccorsi nell’entroterra, tagliato fuori dal mondo, e il comportamento di questi politici che, prima di preoccuparsi delle vittime, parlano della questione migratoria. “Quando ci sono dei morti dobbiamo tacere e rendere omaggio alla loro memoria” sottolinea.
Nassuf Djailani invita i suoi concittadini a riappropriarsi della loro storia, soprattutto attraverso la cultura, per non scomparire. “Cerchiamo di inventare possibilità investendo nella letteratura perché soffriamo di una malattia chiamata clausura. Il dramma di Oltreoceano è tenere gli occhi fissi sulle metropoli e aspettare che le cose ci ricadano addosso e questo ci renda sterili. »
Un ricco scambio in cui poesia e letteratura mirano a ripristinare l’orgoglio dei Mahorai.
Francia