“L’attesa è tanto più terribile in quanto i rilasci dureranno 42 giorni”, spiega Olivier Jaoui, membro della famiglia di Ofer Kalderon.

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Anche Olivier Jaoui esprime la sua cautela, ricordando che “Hamas, che è un’organizzazione terroristica, può cambiare idea in qualsiasi momento”.

Pubblicato il 17/01/2025 18:32

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Manifesti con i volti degli ostaggi Ofer ed Erez Kalderon. (MAGALI COHEN/HANS LUCAS tramite AFP)

“L’attesa è tanto più terribile in quanto i rilasci saranno distribuiti su 42 giorni”lo spiega venerdì 17 gennaio su franceinfo Olivier Jaoui, membro della famiglia di Ofer Kalderon, che figura nell’elenco dei primi ostaggi liberati da Hamas. “Dobbiamo innanzitutto sperare che questo accordo venga rispettato da entrambe le parti. Hamas, che è un’organizzazione terroristica, può cambiare idea in qualsiasi momento”preoccupa Olivier Jaoui, che non ha più notizie di Ofer Kaledron dall’autunno 2023.

“L’unica prova di vita che abbiamo sono questi bambini che ce l’hanno data prima di essere rilasciati. Non lo sappiamo [aujourd’hui] quanti ostaggi sono vivi. Le organizzazioni delle Nazioni Unite sono state criticate per non aver fatto molti sforzi per avere prove della vita.ricorda Olivier Jaoui, presidente dell’associazione Vies Brisés – 7 ottobre.

“Secondo le autorità israeliane, su un centinaio di ostaggi [toujours détenus par le Hamas] ci sono almeno quaranta persone morte, ma non sappiamo quali”.spiega questo caro amico di Ofer Kalderon.

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