“Abbiamo perso ogni comunicazione con la nave”, ha detto Dan Huot durante una trasmissione video, prima di specificare che si era verificata “un’anomalia con il palco superiore”.
SpaceX ha poi confermato sulle proprie reti che la Starship, da cui prende il nome l’intero razzo, era stata oggetto di un “rapido smontaggio non programmato”. In altre parole: è esploso.
“Il successo deriva da ciò che impariamo e il volo di oggi ci aiuterà a migliorare l’affidabilità di Starship”, ha assicurato l’azienda su X, rete di cui Elon Musk è anche proprietario.
Quest’ultimo ha chiarito su X che probabilmente l’esplosione è stata innescata da una “fuga di ossigeno/carburante”.
Da parte sua, l’autorità americana di regolamentazione dell’aviazione, la FAA, ha riferito di aver “rallentato brevemente e dirottato gli aerei intorno alla zona in cui sono caduti i detriti dei veicoli spaziali”. “Le normali operazioni sono riprese”, ha aggiunto in una nota.
Il capo uscente della NASA, Bill Nelson, si è congratulato con SpaceX per aver recuperato il propellente, sottolineando su X che “il volo spaziale (era) non facile”.
Fallimento davanti a Trump
Dopo essere riuscito lo scorso ottobre a recuperare per la prima volta il propellente del razzo, denominato Super Heavy, Elon Musk ha cercato di dimostrare che questa impresa tecnica non era il risultato del caso.
Con successo: pochi minuti dopo il lancio e la separazione dei due stadi, il booster è disceso in maniera controllata verso la rampa di lancio, dove è stato immobilizzato dai bracci meccanici installati sulla torre di lancio, soprannominata “le bacchette”.
Sperando di ripetere questa impressionante manovra a novembre alla presenza del presidente eletto Donald Trump, SpaceX ha dovuto abbandonare il tentativo poco dopo il decollo, lasciando il booster a disintegrarsi nel Golfo del Messico.
Dall’ultimo test, sono stati apportati “importanti miglioramenti” a Starship, un razzo progettato per andare sulla Luna e su Marte, ha affermato SpaceX.
L’azienda è nota per aver messo insieme test ad alto rischio per adattare rapidamente il suo razzo a seconda dei problemi incontrati. Un metodo rischioso che ne ha decretato il successo, dato che SpaceX ha preso un grande vantaggio rispetto al suo concorrente Blue Origin.
Possibili conflitti di interesse
Con il suo nuovo razzo New Glenn, Jeff Bezos, che ha adottato un approccio più cauto, intende sfidare il dominio di Elon Musk sul mercato del volo orbitale commerciale.
I due uomini più ricchi del mondo fondarono le loro compagnie spaziali all’inizio degli anni 2000 e da allora competono per il potere delle star nel settore.
Noti per non andare d’accordo, hanno comunque accolto i rispettivi lanci giovedì, Jeff Bezos ha augurato “buona fortuna” al suo rivale Elon Musk prima del decollo, poche ore dopo quest’ultimo si è affrettato a congratularsi con lui “per aver raggiunto l’orbita al primo tentativo !”
Uno scambio di convenevoli fuori luogo ma che si inserisce in un contesto di generale riavvicinamento del mondo tech attorno a Donald Trump: lunedì sarà presente al suo insediamento la maggior parte dei boss del settore.
Elon Musk ha speso decine di milioni di dollari per sostenere la campagna presidenziale repubblicana e in cambio ha ottenuto un lavoro di consulenza, sollevando dubbi su possibili conflitti di interessi con il governo.
Il loro grande riavvicinamento solleva anche preoccupazioni su possibili ripercussioni negative per le attività di Jeff Bezos.