La tassa contro l’ottimizzazione fiscale dei patrimoni elevati non può figurare nel bilancio 2025, secondo Coquerel

La tassa contro l’ottimizzazione fiscale dei patrimoni elevati non può figurare nel bilancio 2025, secondo Coquerel
La tassa contro l’ottimizzazione fiscale dei patrimoni elevati non può figurare nel bilancio 2025, secondo Coquerel
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Menzionata martedì da François Bayrou, la “tassa anti-ottimizzazione dei grandi patrimoni” non potrà figurare nel bilancio 2025, a causa della cosiddetta regola dell’imbuto, ha affermato il presidente della LFI della Commissione Finanze del Assemblea.

L’imposta volta a limitare l’ottimizzazione fiscale delle persone facoltose, proposta martedì da François Bayrou, non potrà figurare nel bilancio, ha assicurato mercoledì il presidente della Commissione Finanze dell’Assemblea Nazionale della LFI, Éric Coquerel.

Martedì, nella sua dichiarazione di politica generale, il Primo Ministro ha affermato che il governo sta lavorando a una “tassa anti-ottimizzazione per i ricchi” e ha giudicato “possibile” che questa misura figura nel progetto di bilancio 2025. Ma per Éric Coquerel, “è impossibile” a causa della cosiddetta regola di “l’imbuto”ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa organizzata dall’Associazione dei giornalisti parlamentari (AJP). Questa norma limita l’introduzione di nuove misure in un disegno di legge dopo la prima lettura in Parlamento. Possono essere integrati solo quelli che hanno un collegamento diretto con le disposizioni rimaste in discussione.

Un altro messaggio successivo?

Tuttavia, essendo il disegno di legge finanziaria (PLF) respinto dall’Assemblea Nazionale, e avendo già votato la parte sulle entrate al Senato, non esiste alcun articolo che possa “allegare” questa tassa sulle grandi ricchezze, secondo Éric Coquerel. Né nel testo iniziale del governo Barnier, né in quello modificato dalla Camera, precisa il presidente ribelle.

Una fonte governativa afferma che in seguito potrebbe esserci un altro testo, ma che nulla è stato ancora deciso. L’esame del disegno di legge finanziaria, per la parte relativa alle spese, è ripreso mercoledì in Senato, con un voto solenne sull’intero testo previsto per il 23 gennaio. Una Commissione paritetica (CMP), composta da sette deputati e sette senatori, dovrebbe poi cercare una soluzione di compromesso, nel corso di un incontro che potrebbe essere programmato intorno al 30 gennaio.

Francia

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