Il ministro dei Conti pubblici, Amélie de Montchalin, ha annunciato mercoledì uno “sforzo storico” di 32 miliardi di euro di risparmi e 21 miliardi di aumenti delle entrate nell’ambito del bilancio 2025, per un totale di oltre 50 miliardi di euro. euro.
Questi risparmi dovrebbero consentire di ridurre il deficit pubblico al 5,4% del Pil nel 2025, rispetto al 6,1% previsto per il 2024. «La maggior parte del risparmio verrà dallo Stato, con 23 miliardi, di cui 3 miliardi riguardanti i suoi operatori », Ha precisato il ministro su TF1.
Entrate aggiuntive per coprire il budget
Tra gli aumenti delle entrate previsti figurano una sovrattassa sull’imposta sulle società (8 miliardi di euro), un’imposta sui biglietti aerei e un aumento dell’imposta sulle transazioni finanziarie.
Il ministro ha anche menzionato l’istituzione di un “meccanismo anti-ottimizzazione” per garantire che un minimo di imposta sia pagato dai contribuenti soggetti all’imposta sul reddito, alla ritenuta forfettaria unica (PFU) e all’imposta sul patrimonio immobiliare (IFI). Questa misura potrebbe fruttare fino a 2 miliardi di euro.
Nessun aumento delle tasse per i ceti medi
Per rassicurare le famiglie, Amélie de Montchalin ha affermato che non ci sarà alcun aumento delle tasse per “le classi medie e operaie”. La scala dell’imposta sul reddito sarà indicizzata all’inflazione e la “flat tax” rimarrebbe invariata. D’altro canto, il governo intende mantenere la CVAE, un’imposta sulla produzione che grava sulle imprese.
Di fronte all’incertezza economica, il governo ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il 2025, dall’1,1% allo 0,9%. L’inflazione è stimata all’1,4% per l’anno. Per François Villeroy de Galhau, governatore della Banca di Francia, “l’interesse nazionale deve andare oltre i vari interessi personali o di parte” per ripristinare la fiducia e sostenere la crescita.
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