Festival del Cinema di Ginevra –
26e Black Movie: un’edizione molto politica
Durante la sua conferenza stampa annuale, il festival Black Movie ha svelato la sua vasta programmazione.
Pubblicato oggi alle 18:15
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È sullo sfondo delle musiche da film che si svolge la programmazione del 26e Martedì mattina, nella sala Function: Cinema, è stata presentata l’edizione internazionale del festival cinematografico indipendente Black Movie. Il minimo che possiamo dire è che ci sarà molto da vedere tra i 114 film trasmessi dal 17 al 26 gennaio. Quest’anno più che mai, il team del festival si è concentrato nel proporre un’edizione molto politica, come spiega Maria Watzlawick, direttrice artistica.
“L’anno 2025 inizia nel bene e nel male, il cinema deve quindi essere uno specchio di questo mondo dissonante, in cui le libertà vengono calpestate. Questo aumento dell’estremismo suscita ancora coraggio e poesia, come forma di resistenza”.
Cinema sullo sfondo del conflitto
Attraverso queste parole, i primi lavori presentati tentano quindi di illustrare gli orrori della guerra in Ucraina, con “Song of Slow Burning Earth” (Olha Zhurba) per discutere della stagnazione del conflitto, ma anche della situazione attuale. Gaza, con la ripresa di “From Ground Zero” (progetto lanciato da Rashid Masharawi), ovvero una ventina di cortometraggi girati in loco dal 7 ottobre 2023. L’occasione per specificare che quest’ultima opera è preselezionata per gli Oscar 2025 nei migliori categoria film stranieri.
Un’esclusiva svizzera, la mostra “Photo Khegam of Gaza: Unboxing” occuperà la Fonderia Kugler dal 15 gennaio. In questa occasione, l’eurodeputata Rima Hassan sarà presente per un dibattito il 25 gennaio.
La realtà dell’Iran verrà decifrata anche nel promettente documentario “My Stolen Planet” (Farahnaz Sharifi), che offre uno spaccato dell’evoluzione dei diritti delle donne nel paese, supportato da immagini d’archivio.
La (ri)scoperta di Nollywood
Un focus importante sarà dedicato alla Nigeria, 2e paese globale in termini di produzione cinematografica, secondo solo a Bollywood. A questo scopo verranno proiettati tre film sociali. Con più di 2.000 film all’anno, il Paese africano sarà anche al centro di una tavola rotonda il 22 gennaio, intitolata semplicemente “Discover Nollywood”.
Come ogni anno, sarà presente la sezione “to be continue”, che riunisce ogni anno le ultime opere dei direttori emblematici del festival. L’opportunità di guardare “Caught by the Tides”, di Jia Zhangke, selezionato in concorso al Festival di Cannes 2024, o “La Libertad de Fierro”, del regista messicano Santiago Esteinou.
Quest’ultimo documentario si concentrerà sull’inaspettata liberazione di César Fierro, che deve reimparare a vivere nella società dopo aver trascorso quarant’anni nel braccio della morte texano. Esteinou ha dedicato un documentario al prigioniero dieci anni fa. L’ha trovato quindi ad accompagnarlo durante la sua uscita in un mondo dove quasi tutto gli sfugge, dai progressi tecnologici alle semplici abitudini quotidiane.
Il regista cinese Wang Bing presenterà anche le ultime due parti della sua “cronaca tessile”, “Youth”, un tuffo avvincente nelle storie individuali di alcuni giovani lavoratori nei laboratori tessili cinesi, dove lavorano circa 300.000 persone.
Tributi e notti insonni
Quest’anno, e da un punto di vista più retrospettivo, sarà la carriera dell’attore giapponese Tatsuya Fuji ad essere sotto i riflettori durante cinque proiezioni, tra cui il cult “PPRider” di Shinji Somai , uscito nel 1983.
Inoltre, i genitori possono contare su Petit Black Movie per tenere occupati i propri figli attraverso un programma e attività pensate a questo scopo, come laboratori di registrazione del suono e proiezioni di cortometraggi. Il festival propone invece per adulti Little Black Movie, una sezione non per tutti gli occhi che proietterà il film “El Jockey” di Luis Ortega.
Infine, le notti intere del festival scandiranno le after-session nella Groove Room del Junction.
Andrea Di Guardo è giornalista alla Tribune de Genève dal marzo 2024. addetto alla sezione culturale, si interessa anche di temi locali e internazionali. Ha conseguito un Master in giornalismo e comunicazione e una laurea in Scienze politiche.Maggiori informazioni
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