Il Cdeps invita con urgenza le autorità a istituire l’Alta Autorità per la regolazione della comunicazione audiovisiva (Harca), che dovrà sostituire per lungo tempo l’attuale CNRA, in conformità ai testi in materia del nuovo Codice della Stampa, rispettando i criteri di nomina obiettivi.
La nuova squadra del Consiglio nazionale di regolamentazione dell’audiovisivo (CNRA), recentemente costituito, continua a suscitare polemiche. Ma questa volta sono gli stessi media a farsi avanti, non solo per soffermarsi sull’argomento, ma anche per ricordare, fino ad ora, tutte le carenze della vigilanza.
Così i datori di lavoro, rappresentati dal Cdeps, ritengono il ministro delle Comunicazioni, delle Telecomunicazioni e del Digitale l’unico responsabile delle turbolenze che scuotono la stampa. Attraverso un comunicato stampa che ci è pervenuto, Mamadou Ibra Kane e soci affrontano la “pubblicazione del decreto 2024-3401, nomina dei membri del Consiglio nazionale di regolamentazione dell’audiovisivo (CNRA), dell’11 dicembre 2024”. Senza mezzi termini, ritengono che il documento in questione contenga “molte lacune che indicano, ancora una volta, l’incompetenza del ministro delle Comunicazioni”.
Richiamando Aliou Sall ai suoi appunti, il Cdeps rivela che in nessun caso “la nomina dei membri del CNRA può avvenire su proposta del ministro delle Comunicazioni”. L’altra “goffaggine dovuta ad una totale ignoranza dei testi che regolano il settore” menzionata nel comunicato del Cdeps riguarda il mandato sessennale del collegio del Cnra “non rinnovabile e non revocabile. Non si tratta assolutamente di sostituirli”.
Sempre a questo proposito, nella tradizione repubblicana, secondo il Cdeps, “nessun membro del Cnra può essere affiliato a un partito politico o essere simpatizzante pubblico”. Secondo il presidente del Cdeps e altri esponenti dei datori di lavoro, Sall è nella sua logica continuare a indebolire la stampa.
“A dire il vero, queste nuove azioni del ministro delle Comunicazioni sono in linea con tutte le violazioni del suo ministero dall’avvento del terzo alternamento politico del 24 marzo 2024”.
Per corroborare le loro affermazioni citano anche l’ultimo workshop relativo alla pubblicità.
“Recentemente il progetto preliminare di legge sulla pubblicità esclude, sia nella sua fase di elaborazione sia nell’individuazione degli attori del settore, le società di stampa che costituiscono indubbiamente il supporto naturale della pubblicità commerciale”.
Tutto sommato, se questa tendenza rimane invariata, i “media senegalesi, che hanno contribuito notevolmente a tre cambiamenti politici”, rischiano di soffrire di più. Il Cdeps raccomanda un “ambiente sereno per continuare a svolgere il proprio ruolo nella stabilità e nello sviluppo del Senegal”
“Jub, jubal, jubanti” comincia con il rispetto delle leggi vigenti, altrimenti resta uno slogan vuoto.
Da parte sua, la Direzione Nazionale della Federazione degli Attori della Comunicazione e dell’Informazione del Senegal (Facs), chiede semplicemente “l’abolizione della CNRA e l’instaurazione dell’Alta Autorità di Regolazione della Catena del Valore Audiovisivo”.