Nonostante l’introduzione del principio di parità nella Costituzione del 2011 e la prevista creazione di un organismo dedicato alla parità e alla lotta contro la discriminazione, questo non ha ancora visto la luce. I recenti mandati governativi, in cui si sono succeduti partiti con orientamenti diversi, non hanno permesso di trasformare questa promessa in realtà. In effetti, secondo un recente studio pubblicato dall’Istituto marocchino di analisi politica (MIPA), vi sono ancora ostacoli che ostacolano la partecipazione politica delle donne in Marocco.
Lo studio intitolato “Il principio della parità politica ristagna in Marocco”, preparato da Ikram Adnani, docente all’Università Ibn Zohr di Agadir, afferma che esistono ancora un buon numero di fattori che portano al declino della partecipazione politica delle donne in Marocco.
Secondo il ricercatore, il La Costituzione del 2011 segna una svolta decisiva nella promozione della partecipazione delle donne alla vita politica marocchina, introducendo per la prima volta il principio di parità, concetto precedentemente assente nelle costituzioni precedenti che riconoscevano solo l’uguaglianza dei sessi. Questo principio è diventato rapidamente una questione centrale nel discorso dei movimenti femministi e per i diritti umani, portando a diverse riforme legislative volte a rafforzare la lotta contro tutte le forme di discriminazione contro le donne, dopo il fallimento del sistema delle quote.
Tuttavia, sebbene il quadro giuridico marocchino sostenga il principio di parità, la partecipazione politica delle donne rimane insufficiente. Anche con l’aumento della quota a 90 seggi durante l’ultima legislatura, la rappresentanza al di fuori di questi posti riservati non è progredita in modo significativo, ha detto la stessa fonte.
Il ricercatore spiega che è stata creata un’Autorità per la parità e la lotta contro ogni forma di discriminazione, ai sensi dell’articolo 19 della Costituzione. Composto da un presidente e 24 membri scelti per la loro competenza e integrità, la missione di questo organismo è formulare raccomandazioni legislative e promuovere i principi di uguaglianza e parità.
Tuttavia, nonostante la sua importanza e il suo quadro costituzionale, questo organismo rimane inattivo, il che nuoce al progresso dei diritti economici, sociali e culturali delle donne. Inoltre, nonostante siano state introdotte riforme in varie legislazioni, come quelle relative alla Camera dei Rappresentanti e ai partiti politici, la realtà sul campo mostra che la rappresentanza femminile nelle istituzioni politiche rimane insoddisfacente. Attualmente, in un governo di 28 ministri, solo 7 donne occupano un posto.
Le elezioni legislative del 2021 hanno visto l’elezione di 95 donne su 395 seggi, pari al 24,3% degli eletti. D’altro canto, solo 5 donne sono state elette senza l’utilizzo delle quote, un dato che resta molto basso. In altri organi, come la Camera dei consiglieri, le donne rappresentano solo il 12% degli eletti, anche se la loro presenza è un po’ più significativa nei consigli regionali (38,5%) e comunali (26,64%). Va notato che sono stati compiuti progressi con l’elezione di donne alla guida di grandi municipalità come Rabat, Casablanca e Marrakech, nonché alla presidenza di una regione.
Nonostante i progressi legislativi, il percorso verso la parità reale e un cambiamento tangibile nella rappresentanza delle donne nelle strutture politiche del Marocco rimane pieno di insidie e richiede una maggiore volontà politica e misure concrete per trasformare gli impegni in risultati tangibili, ha affermato l’autore dello studio.
Negli ultimi anni, nonostante siano stati compiuti sforzi significativi per migliorare la rappresentanza delle donne nelle posizioni decisionali, i partiti politici, che dovrebbero promuovere la parità, spesso favoriscono i candidati uomini, rafforzando così gli stereotipi di genere che percepiscono gli uomini come leader naturali.
La mancanza di sostegno alle donne per accedere a posizioni decisionali, combinata con persistenti disparità economiche, con solo il 20% di partecipazione femminile al mercato del lavoro nel 2021, limita le loro possibilità di successo. A questa situazione contribuiscono anche fattori culturali, poiché molti sondaggi mostrano che la maggioranza della popolazione, sia maschile che femminile, considera gli uomini più adatti a posizioni di leadership.