L’attacco a “Charlie Hebdo”
Due fratelli, Chérif e Saïd Kouachi, incappucciati e vestiti di nero, hanno aperto il fuoco il 7 gennaio 2015 nella sede di “Charlie Hebdo” a Parigi, gridando “Allah akbar”. Dodici persone, tra cui cinque designer – Cabu, Wolinski, Charb, Tignous, Honoré – e l’economista Bernard Maris, furono uccise. I fratelli, che affermavano di appartenere ad Al-Qaeda nella penisola arabica (Aqpa), sono riusciti a fuggire. Verranno uccisi dalla polizia in una tipografia alla periferia di Parigi, dopo due giorni di fuga.
Poliziotta uccisa
Intorno alle 8 del mattino dell’8 gennaio, un’agente della polizia municipale, Clarissa Jean-Philippe, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco per strada a Montrouge, vicino a Parigi. Amedy Coulibaly, che scopriremo essere vicino a Chérif Kouachi, lo colpisce alla carotide prima di fuggire.
Presa di ostaggi all’Hyper Cacher
Il 9 gennaio, lo stesso Amedy Coulibaly, dichiarandosi membro dello Stato islamico (IS), è entrato, con la pistola in mano, nel negozio ebraico Hyper Cacher a Porte de Vincennes, a est di Parigi. Ha preso in ostaggio i clienti, uccidendo quattro persone e ferendone gravemente altre sette, prima di essere ucciso a colpi di arma da fuoco durante un’aggressione da parte della polizia. Il 16 dicembre 2020, tredici persone (di cui undici presenti al processo) sono state condannate a pene che vanno da quattro anni di reclusione all’ergastolo per il loro ruolo negli attentati di Parigi contro il quotidiano “Charlie Hebdo” e il minimarket Hyper Cacher. .
Attacco con coltello
Il 3 febbraio, Moussa Coulibaly ha accoltellato tre soldati di guardia davanti a un centro comunitario ebraico a Nizza, una città costiera nel sud-est, ferendone due. Non appena arrestato, sarà condannato nel 2019 a 30 anni di reclusione penale, compresi 20 anni di libertà vigilata, per tentato omicidio, ma anche per associazione a delinquere terroristica per aver cercato di recarsi in Siria e unirsi al gruppo IS.
Assassinio di Aurélie Châtelain
Il 19 aprile, uno studente algerino, Sid-Ahmed Ghlam, ha ucciso Aurélie Châtelain, una madre di 32 anni, in un parcheggio a Villejuif, un sobborgo sudorientale di Parigi. L’uomo di 29 anni, che aveva giurato fedeltà all’Isis, è stato condannato in appello nel 2021 all’ergastolo per omicidio terroristico e per un attacco pianificato contro una chiesa.
Decapitazione
Il 26 giugno, Yassin Salhi, 35 anni, ha ucciso e decapitato il suo capo Hervé Cornara a Saint-Quentin-Fallavier (sud-est). Appende la testa, circondato da bandiere islamiche, sulla recinzione di un sito di gas industriale. Si è poi schiantato con il suo furgone contro delle bombole di gas, provocando un’esplosione, prima di essere sopraffatto dai vigili del fuoco ai quali ha gridato: “Allah akbar”. Si impiccò pochi mesi dopo in prigione.
Attacco al Thalys
Il 21 agosto, Ayoub El Khazzani salì a bordo del Thalys Amsterdam-Parigi a Bruxelles armato di kalashnikov, pistola semiautomatica, taglierino e una bottiglia piena di liquido infiammabile. Il 25enne marocchino, commissariato dello Stato Islamico, ha ferito gravemente un passeggero prima di essere sopraffatto da altri passeggeri, tra cui due soldati americani in abiti civili in vacanza in Europa. Viene condannato in appello, nel 2022 a Parigi, all’ergastolo per “tentativi di omicidio terroristico”.
13 novembre
Intorno alle 21,20 del 13 novembre, tre attentatori suicidi si sono fatti esplodere nei pressi dello Stade de France di Saint-Denis, alla periferia della capitale, dove si stava svolgendo una partita di calcio Francia-Germania. Un autista di autobus viene ucciso. Poco dopo, il “terrace commando” mitragliò bar e ristoranti nel cuore di Parigi. Alle 21:40, un ultimo commando arriva al Bataclan, una sala da spettacolo parigina. Le prime vittime caddero sul marciapiede, poi gli assassini spararono nella sala da concerto per quasi tre ore, finché le forze d’élite non attaccarono. Gli attentati, rivendicati dall’Isis, hanno provocato 130 morti (di cui 90 al Bataclan) e oltre 350 feriti. Salah Abdeslam, l’unico membro sopravvissuto dei commando jihadisti, è stato condannato nel giugno 2022 in Francia all’ergastolo irriducibile per la sua partecipazione a questi attacchi.
(afp)