La Turchia intende esercitare un controllo significativo sul frammentato panorama politico e sociale della Siria svolgendo un “ruolo protettivo” nei confronti di tutti i gruppi etnici e le minoranze presenti sul territorio siriano, nonostante sia una nazione vista come parte di tensioni esistenti, in particolare dopo la caduta del regime di Bashar Al-Assad e la persecuzione degli attivisti curdi.
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidanha detto in una conferenza stampa: “Che siate una maggioranza o una minoranza in Siria, chiunque siate, Nusayris, Alevis, Yazidi, cristiani, chiunque, la Turchia è il vostro protettore e custode come lo è per tutti in questo nuovo periodo”.
Il ministro degli Esteri turco ha dichiarato giovedì che Ankara è pronta a proteggere tutti i “gruppi danneggiati” in Siria.
“Che siano la maggioranza o la minoranza in Siria, che siano nusayri, aleviti, yazidi, cristiani o altri, la Turchia è il loro protettore e il loro tutore, come lo è per tutti in questo nuovo periodo”, ha affermato Hakan Fidan durante una conferenza stampa congiunta tenuta ad Ankara con il suo omologo belga, Bernard Quintin.
Ha detto che durante l’oppressione del regime di Assad, milioni di arabi sunniti sono stati sfollati, insieme a quelli di etnia turca, e hanno dovuto rifugiarsi in altri paesi.
Fidan ha sottolineato il ruolo della Siria sotto il regime di Bashar Al-Assad, che ha accolto tre milioni di rifugiati siriani, e la sua intenzione di garantire le migliori condizioni possibili per il loro ritorno nel paese d’origine.
“Stiamo facendo tutto il possibile per garantire che non subiscano alcun danno in Siria. Anche i nuovi leader siriani sono molto sensibili a questo tema”, ha aggiunto il capo della diplomazia turca.
Ha inoltre ribadito le intenzioni di Ankara di sostenere la Siria sostenendone la sicurezza, l’integrità territoriale e gli sforzi di ricostruzione.
“Speriamo e ci aspettiamo che il popolo siriano costruisca rapidamente il proprio futuro”, ha sottolineato Fidan.