Mentre la Francia perde progressivamente le sue basi militari e la sua influenza in Africa, Emmanuel Macron ha adottato uno sgradito tono paternalistico durante il suo discorso di lunedì 6 gennaio 2025 alla Conferenza annuale degli ambasciatori. Ha criticato i leader africani per la loro mancanza di gratitudine, oscurando al contempo i fallimenti delle sue politiche nel continente.
Emmanuel Macron, in un discorso improntato al paternalismo coloniale, lunedì si è lamentato della mancanza di gratitudine da parte dei leader africani nei confronti dell’intervento militare francese. “ Si sono dimenticati di dire grazie“, ha affermato il presidente francese, suggerendo che questi paesi non sarebbero sovrani senza l’aiuto della Francia.
Tuttavia, la realtà è molto diversa da questa narrativa presidenziale. Da quando Emmanuel Macron è salito al potere, la Francia ha subito una disfatta storica in Africa, perdendo successivamente le sue basi militari in Mali, Burkina Faso, Niger e ora in Ciad e Costa d’Avorio. Questa emorragia senza precedenti dell’influenza francese è accompagnata da un massiccio rifiuto popolare, illustrato dalle manifestazioni antifrancesi che si stanno moltiplicando in tutto il continente. Le bandiere francesi bruciate e le basi militari evacuate d’urgenza raccontano una storia completamente diversa da quella di una “partenza volontaria”.
La negazione di una Francia che non vuole vedere la propria caduta
La malafede presidenziale raggiunge il culmine quando afferma che la Francia se n’è andata” a causa dei colpi di stato“. Questa dichiarazione nasconde deliberatamente i fallimenti della politica francese nella regione, l’inefficacia della lotta al terrorismo e, soprattutto, il desiderio popolare di vedere le truppe francesi partire. Qualificandosi” vero e proprio panafricanismo » legittime richieste di indipendenza, Macron rivela il suo disprezzo per le aspirazioni africane ad una vera sovranità.
Questo atteggiamento condiscendente è accompagnato da una sorprendente amnesia storica. Mentre diversi paesi africani hanno scelto di rompere i loro legami militari con la Francia, preferendo diversificare le loro partnership, Macron persiste nel vedere queste decisioni come “ errori di giudizio » piuttosto che legittime scelte sovrane.
Il presidente francese, pur affermando di voler “riorganizzare” la presenza francese in Africa, mantiene una retorica che infantilizza i leader africani. Il suo riferimento ai “nostalgici” e alle persone che “non capiscono” illustra perfettamente questo atteggiamento paternalistico che continua a caratterizzare la politica francese in Africa.
L’ironia della sua affermazione” arriverà con il tempo » risuona come un’eco dei discorsi coloniali del passato, dove l’Occidente si posizionava come il guardiano benevolo delle nazioni considerate immature. Questa posizione rivela la persistenza di una visione obsoleta delle relazioni franco-africane, nonostante i discorsi ufficiali su ” nuova partnership« .