Al CES 2025, Tom Pritsky, un giovane inventore non udente, viene a presentare un prodotto che ha sognato per tutta la vita: occhiali che sottotitolano ciò che sentono. Abbiamo provato brevemente questo prodotto dedicato all’accessibilità.
Uno dei primi grandi trend del CES 2025, la principale fiera di Las Vegas dedicata all’innovazione, sono senza dubbio gli occhiali connessi. A lungo evitato dai consumatori, questo segmento è stato molto reso popolare dai Meta Ray-Ban, gli occhiali di Facebook lanciati nel 2023. Molti produttori annunciano al CES prodotti sempre più versatili, spesso con funzioni che nessuno realmente chiedeva. .
Nel bel mezzo di questa fiera dei gadget, una start-up ha attirato particolarmente la nostra attenzione: Captify. La sua proposta torna alle basi dell’innovazione, con un prodotto pensato per un unico obiettivo, ma potenzialmente rivoluzionario per molti: sottotitolare il mondo per le persone non udenti e ipoudenti.
Sottotitoli verdi al centro della visione
Captify non è il primo ad aver immaginato occhiali capaci di sottotitolare la realtà, ma il suo approccio è molto convincente.
Il suo prodotto, che sarà commercializzato tra marzo e aprile dopo una visita su Kickstarter, si presenta come un normale occhiale. Non c’è nessun modulo da agganciare per aggiungere la parte connessa: gli occhiali hanno schermi trasparenti.
Quando indossi gli occhiali e qualcuno parla, l’audio viene trascritto sullo schermo con una latenza da 2 a 3 secondi. Il campo visivo è stranamente molto corretto, con i sottotitoli verdi che occupano l’intera larghezza. Siamo rimasti impressionati dal nostro test, nonostante la visione a volte difficoltosa con gli schermi troppo vicini.
Con i suoi occhiali Captify si rivolge soprattutto alle persone che non sentono bene, anche se una modalità di traduzione offre agli occhiali un potenziale maggiore. Il prodotto è stato progettato da Tom Pritsky, un giovane imprenditore che indossa lui stesso un apparecchio acustico. “L’ho progettato prima per me”spiega a Numerama. Tom Pritsky ha progettato vari prototipi di occhiali per teleprompter, ma quest’ultima versione è vicina a ciò che ha sempre immaginato.
Tra i vantaggi degli occhiali Captify: utilizzano modelli di trascrizione di Google o Microsoft per convertire la voce in testo. Una scelta che permette loro di riconoscere più di 40 lingue, compreso il francese.
Al momento del lancio, Captify prevede di vendere i suoi occhiali, che utilizzano una tecnologia costosa, per 599 dollari. Saranno disponibili lenti graduate per le persone che necessitano di correzione. La loro durata della batteria è di circa due ore con lo schermo acceso, ma gli occhiali sono progettati per spegnersi quando non stai chattando. Si ricaricano quindi con una porta magnetica.
Sulla base della nostra prima visita al CES, altre startup sembrano avere idee simili in cantiere. La storia di Captify ha catturato la nostra attenzione grazie alla sincerità del suo fondatore, che ci ricorda come le nuove tecnologie possano migliorare la vita.
Più innovazione nel nostro spazio startup