Parigi ha “dubbi” sulle intenzioni dell’Algeria nei confronti della Francia

Parigi ha “dubbi” sulle intenzioni dell’Algeria nei confronti della Francia
Parigi ha “dubbi” sulle intenzioni dell’Algeria nei confronti della Francia
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“Abbiamo tracciato una road map per il 2022 (…) (…), vogliamo garantire che possa essere seguita”, ha dichiarato il ministro degli Esteri durante un’intervista alla radio privata RTL.

“Ma osserviamo atteggiamenti, decisioni da parte delle autorità algerine che ci permettono di dubitare dell’intenzione degli algerini di attenersi a questa tabella di marcia. Perché per restare fedeli alla road map ce ne vogliono due”, ha aggiunto.

Il signor Barrot si è dichiarato “come il Presidente della Repubblica, molto preoccupato per il fatto che la richiesta di liberazione inviata da Boualem Sansal e dai suoi avvocati sia stata respinta”.

Critico del potere algerino, Boualem Sansal, 75 anni, nato da padre di origine marocchina e madre algerina, è in carcere da metà novembre per aver messo in pericolo la sicurezza dello Stato e si trova in un’unità di detenzione. cura da metà dicembre.

“Sono preoccupato per il suo stato di salute e (…) La Francia tiene molto alla libertà di espressione, alla libertà di opinione e ritiene che le ragioni che avrebbero potuto indurre le autorità algerine a incarcerarlo non siano valide”, ha osservato Jean-Noël Barrot.

Il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ha parlato per la prima volta domenica scorsa dell’arresto dello scrittore a metà novembre ad Algeri, definendolo un “impostore” inviato dalla Francia.

L’autore di “2084: la fine del mondo”, naturalizzato francese nel 2024, è perseguito ai sensi dell’articolo 87 bis del codice penale, che punisce “come atto terroristico o eversivo, qualsiasi atto attentato alla sicurezza dello Stato, all’integrità territoriale , stabilità e normale funzionamento delle istituzioni”.

“Vogliamo mantenere le migliori relazioni con l’Algeria (…) ma oggi non è così”, si è rammaricato il ministro francese.

Algeri ha ritirato il suo ambasciatore a Parigi alla fine di luglio, quando il presidente francese Emmanuel Macron ha dato un forte sostegno alle proposte marocchine relative al Sahara occidentale, prima di recarsi a Rabat alla fine di ottobre.

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