Epifania seconda tappa del nostro cammino giubilare a ND du Réal – insegnamento e omelia Embrun 5 gennaio 2025

Epifania seconda tappa del nostro cammino giubilare a ND du Réal – insegnamento e omelia Embrun 5 gennaio 2025
Epifania seconda tappa del nostro cammino giubilare a ND du Réal – insegnamento e omelia Embrun 5 gennaio 2025
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Domenica 5 gennaio 2025 – Solennità dell’Epifania alle 10:30 nella Cattedrale ND du Réal d’Embrun – Seconda giornata giubilare diocesana

Insegnamento di Mons. Xavier Malle sulla speranza

2025 Dio è entrato nella storia, questa è la nostra speranza INSEGNAMENTO Mons. X Malle (clicca per scaricare il PDF)

Passeggiata giubilare nella cattedrale ND du Réal con i tre saggi

Omelia

È del tutto naturale che abbiamo scelto di fare una tappa del nostro viaggio giubilare qui, nella cattedrale ND du Réal d’Embrun, durante la tradizionale festa dell’Epifania. Ripristinerò innanzitutto il significato dell’Epifania, poi ne trarrò elementi per il nostro anno giubilare.

“Dov’è il re dei Giudei appena nato? Abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti ad adorarlo. »

Nella Bibbia, infatti, una profezia di Balaan parla della stella di Giacobbe, che sorge e si illumina: «Una stella uscirà da Giacobbe e uno scettro si alzerà da Israele. » (Numeri 24:17).

I Magi certamente conoscevano questa profezia e stabilirono il collegamento con questa nuova stella che avevano osservato. È impressionante vedere che partirono subito e arrivarono fino a Gerusalemme. Possiamo chiederci: abbiamo questo stesso desiderio di cercare il Signore, l’unico capace di realizzare i nostri desideri più profondi, di prostrarci davanti a Lui? “Quando videro la stella, si rallegrarono di grande gioia. » Anche se al momento siamo ancora nella nebbia, se la nostra fede non è molto salda o è stata provata dalle sofferenze della vita, stiamo certi che se cerchiamo, prima o poi, anche noi, vedremo il Appariranno le stelle, vedremo la luce e il nostro cuore proverà una grande gioia.

Arrivati ​​a Gerusalemme, i Magi si recarono dalle autorità, sperando di trovare lì informazioni. Ma seminano guai, soprattutto presso il re Erode che, temendo l’apparenza di concorrenza, riunì i sommi sacerdoti e gli scribi per chiedere loro dove sarebbe nato il Messia. Gli risposero: “A Betlemme di Giudea (…) poiché da te uscirà un condottiero, che sarà pastore del mio popolo Israele. » Infatti il ​​Messia deve somigliare a Davide che era di Betlemme. Erode comprende che il Messia deve nascere in questa città per manifestare la sua origine regale. Ciò aumenta la sua preoccupazione e chiede loro di andare a informarsi sul bambino, quindi di avvertirlo in modo che, presumibilmente, possa inchinarsi davanti a lui. Ma sappiamo che furono poi avvertiti in sogno di non tornare da lui e di tornare al loro paese per un’altra strada. Il re andò su tutte le furie e ordinò che tutti i bambini fossero uccisi, sperando di uccidere un futuro rivale al trono. È stata la strage degli innocenti.

Riflettendo sulla venuta dei Magi alla mangiatoia, leggiamo una profezia di Isaia nella prima lettura: “le nazioni cammineranno verso la tua luce, e i re verso lo splendore della tua aurora”. Questa profezia trasforma successivamente i saggi in saggi! Ciò consentirà ai pittori di rappresentare il loro arrivo a Gerusalemme in una grande carovana di cammelli con le loro offerte di oro, incenso e mirra. E parlando delle nazioni, dà il senso profondo di questa venuta, che san Paolo svilupperà nella nostra seconda lettura: «Questo mistero è che tutte le nazioni sono legate alla stessa eredità, allo stesso corpo, alla condivisione della stessa promessa, in Cristo Gesù, mediante l’annuncio del Vangelo. » Queste parole di Paolo sono rivoluzionarie perché al suo tempo si pensava che le grazie divine fossero riservate al popolo eletto da Dio. Epifania significa manifestazione, rivelazione di salvezza per tutta l’umanità. Lo scopo di Dio è riunire tutte le persone in un unico popolo eletto. Paolo esulta e noi possiamo esultare con lui, perché l’essere cristiano è in realtà la conseguenza di questa rivelazione dell’universalità della salvezza.

Dopo aver restituito il significato profondo dell’Epifania, cosa possiamo trarne per il nostro anno giubilare il cui tema proposto dal Papa è pellegrino di speranza? L’adorazione dei saggi ci manda in missione! Ricordo tre parole: adorazione, re, missione.

Tutto inizia dall’ADORAZIONE.

«Siamo venuti a prostrarci davanti a lui», dissero i magi a Erode. Il nostro anno giubilare sarà un anno di adorazione, di contemplazione perché è il giubileo dell’incarnazione del Figlio di Dio. Questa festa dell’Epifania ci invita a fare come i Magi, a venire a prostrarci, cioè ad adorare, a contemplare un amore chiamato Gesù. È stato per amore che Dio ha mandato suo figlio a prendere la nostra carne. Il Papa, nel messaggio per la 1È Lo scorso gennaio, la giornata mondiale di preghiera per la pace, ci invita a pensare a questa grande grazia donataci, la nostra salvezza: «La speranza nasce dall’esperienza della misericordia di Dio, che non ha mai limiti. (…) Basterebbe fermarsi un attimo all’inizio di quest’anno e pensare alla grazia con la quale Egli perdona sempre i nostri peccati, e perdona tutti i nostri debiti affinché i nostri cuori siano inondati di speranza e di pace. »

La speranza nasce innanzitutto dalla contemplazione dell’amore di Dio, della sua misericordia per me. Amato infinitamente posso a mia volta amare. Questa settimana ho letto la testimonianza del decano dei sacerdoti della nostra provincia di Marsiglia, padre Paul Bony, che ha festeggiato il suo centenario (La Croix 29/12/2024): “Per me”, ha detto, “la preposizione più decisiva della teologia biblica è ‘con’, (…) tradotto in latino con ‘cum’, ‘stare con’. Sto usando i miei ultimi anni di vita per essere più attento agli altri, più attento. Voglio compensare nella generosità, nel dono, nella preghiera ciò che è mancato nel passato. A 100 anni voglio amare di più. » Ottima testimonianza!

Questo culto è temuto da un RE terreno, Erode

Il Giubileo ha anche una dimensione sociale e internazionale. Ne parla anche Papa Francesco nel messaggio del 1È Gennaio, lo cito ancora: “Approfittando di questo anno giubilare, invito la comunità internazionale ad agire per condonare il debito estero riconoscendo l’esistenza di un debito ecologico tra il nord e il sud. È un appello non solo alla solidarietà ma soprattutto alla giustizia. »

“Che il 2025, auspica, sia un anno di progresso nella pace, alla ricerca della vera pace, quella che Dio dona ad un cuore disarmato; un cuore che non calcola ciò che è mio e ciò che è tuo, un cuore che disfa l’egoismo nel desiderio di incontrare gli altri, un cuore che non esita a riconoscersi debitore verso Dio, che per questo è pronto a rimettere i debiti, che vince scoraggiamento riguardo al futuro con la speranza che tutti siano una ricchezza”.

Infine, l’adorazione dei saggi ci manda in MISSIONE.

L’epifania deve suscitare in noi uno slancio missionario, per contribuire alla realizzazione del disegno divino di riunire tutte le nazioni in un unico corpo, il corpo di Cristo risorto, e instaurare così la gioia e la pace senza fine. In questo mondo disperato e senza speranza si attende l’annuncio di un giubileo di speranza. Vi suggerisco di invitare chi vi circonda a seguire il cammino giubilare tracciato nella nostra diocesi. Permettetemi di darvi le grandi linee, troverete i dettagli nel libretto giubilare e nel sito diocesano. Oltre ai quattro pellegrinaggi a Roma per le parrocchie e ai due pellegrinaggi a Roma per i giovani, questo percorso giubilare passerà attraverso due luoghi permanenti durante tutto l’anno, la Cattedrale di Gap e il Santuario di Nostra Signora di Laus. Ogni giorno vi si può fare un pellegrinaggio giubilare. Saranno anche nove i luoghi giubilari in una sola giornata, tra cui Embrun oggi e quattro in luoghi di alta spiritualità, l’abbazia di Boscodon, la prima chiesa dedicata a Maria sulle nostre montagne, la Chiesa Madre di Dévoluy, la Laure degli eremiti di Montmorin, e il monastero benedettino di Rosans. Ci saranno anche 4 giornate giubilari, una per decanato. Per il vostro decanato di Embrumais-Guillestrois-Queyras, sarà quest’estate in occasione del tradizionale pellegrinaggio alla cappella Clausis di Saint Véran. Giubilei tematici completeranno le nostre giornate di incontri e di gioia. Alla fine del libretto giubilare troverete una ‘credenziale’, come per il Cammino di Santiago, cioè delle pagine quadrettate sulle quali potrete avere il timbro del luogo giubilare dove avete compiuto il pellegrinaggio.

Questa missione è veramente una missione di pace, perché possiamo ricevere la pace interiore in questo Giubileo. Ogni giorno, infatti, puoi richiedere un’indulgenza giubilare per te o per una persona defunta. Il libretto spiega di cosa si tratta. Una parola moderna può aiutarci a comprenderne il significato. È come un grande “reset”. Sai, quando il tuo computer o telefono presenta un bug, a volte devi eseguire un ripristino. Ebbene, il giubileo è un grande “reset”. Un’altra immagine può aiutarci, quella della cicatrice. Il sacramento del perdono ci dà realmente il perdono di Dio, ma può rimanere una cicatrice e l’indulgenza guarisce questa cicatrice.

Padre Bony nella stessa intervista affermava che «nella tradizione biblica, il giubileo è questo momento in cui Dio ci rimette a galla: chi ha perso la libertà la riconquista, chi piange è consolato, l’esule ritorna alla sua terra. Dio ci chiama a donare più intensamente la parte migliore di noi, la grazia che abbiamo ricevuto, per contribuire ad una fraternità sociale, culturale, religiosa… I periodi di crisi sono momenti di speranza, nella misura in cui essa ci offre l’opportunità di volgerci all’essenziale (…) La crisi ci interroga: come rimanere umani in mezzo a ciò che ci è dato di sperimentare? »

Cari amici, i Magi intercedano per noi, affinché viviamo come pellegrini quest’anno giubilare. Come dice ancora padre Bony, Dio è grazia e l’uomo è ringraziamento. » Che questo giubileo sia un immenso ringraziamento a Dio per il suo amore. Amen!

ANNUNCIO DI PASQUA E VACANZE TRASFERIMENTO

cantata da Padre Ludovic Frère, sacerdote, secondo il Vangelo

(Nuovo traduzione del Messale pag. 60)

Lo sapete, amati fratelli e sorelle;

Su invito della misericordia di Dio, abbiamo gioito della Natività di nostro Signore Gesù Cristo;

Allo stesso modo vi annunciamo la gioia della risurrezione del nostro Salvatore.

Il Mercoledì delle Ceneri inizierà la preparazione quaresimale il 5 marzo.

Domenica 20 aprile celebrerete con gioia la santa Pasqua di nostro Signore Gesù Cristo.

Il 29 maggio si festeggerà l’Ascensione di nostro Signore Gesù Cristo.

L’8 giugno si celebrerà la Pentecoste.

Il 22 dello stesso mese avrà luogo la Festa del Corpo e del Sangue di Cristo.

Domenica 30 novembre sarà la prima domenica di Avvento di nostro Signore Gesù, al quale sia onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

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