Mail della Sveglia del 5 gennaio 2025

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Ramsés: “L’umanità è l’unica arma contro la barbarie”

Quando ho sentito la notizia e ho visto i video, mi ha fatto lo stesso effetto delle Torri Gemelle. Ero scioccato, sbalordito… Senza capire veramente cosa fosse appena successo. Conoscevo due o tre nomi nell’elenco delle vittime. E vedere questo terrorista uccidere qualcuno così, in mezzo alla strada, mi ha gelato il sangue.

Qualche ora dopo, mi sono seduto e ho iniziato a disegnare sul mio telefono il mio primo disegno Charlie Hebdo, che è stato poi pubblicato in Posta internazionale. Sento ancora quella scarica di adrenalina ogni volta che vedo questo disegno. Raffigurava un fumettista che lanciava inchiostro contro un terrorista.

Il disegno che presento oggi è un David, la cui umanità è l’unica arma contro la barbarie. È anche una metafora della mia vita.

Ramses Morales, nato nel 1970, si è diplomato alla Trinidad Academy of Arts nel 1996. Da febbraio 2016 vive in Svizzera. I suoi disegni sono pubblicati in Posta internazionale e molti giornali e riviste stranieri, anche a Cuba.

Pierre Kroll: “Gli islamisti hanno vinto la guerra delle immagini”

Il 7 gennaio 2015 fui chiamato in televisione per commentare in diretta il telegiornale delle 13 di RTL in Belgio sui nomi delle vittime, che arrivavano alla spicciolata. Conoscevo personalmente ciascuno dei fumettisti assassinati, ognuno di loro.

Anche se non tutto è proprio conseguenza di questo attacco islamista, il 7 gennaio 2015 segna l’inizio di tempi nuovi nella mia professione. È scomparsa per sempre la disattenzione con cui a volte disegnavamo. L’umorismo è una questione di collusione e pensavamo di sapere con chi stavamo parlando. E’ finita. È come se i fratelli Kouachi avessero dimostrato a chiunque sia scandalizzato da qualcosa che ha il diritto di vederla vietata o di vendicarsi. L’umorismo è andato perduto.

E poi gli islamisti, se non hanno vinto la guerra totale contro l’Occidente, hanno vinto questa guerra delle immagini. Quale giornale pubblicherà, solo per documentare la storia, i disegni che avrebbero dato inizio a tutto questo?

Pierre Kroll è nato nel 1958 a Gwaka, nell’ex Congo Belga. Si diploma alla scuola La Cambre di Bruxelles nel 1981. Fumettista ufficiale del quotidiano La sera dal 2002 i suoi disegni sono stati riprodotti su numerose testate internazionali. Pubblica regolarmente anche album dei suoi disegni con Les Arènes.

Kichka: “Sono Charlie più che mai”

Mercoledì 7 gennaio 2015 nevicava a Gerusalemme. L’Accademia Bezalel, dove insegno, sul Monte Scopus, è rimasta chiusa. Ho colto l’occasione per mettere un po’ di ordine sul mio tavolo di lavoro quando nostro figlio David mi ha chiamato da Tel Aviv. “Papà, accendi il telegiornale sulla Francia, sta succedendo qualcosa Charlie Hebdo !” I canali hanno trasmesso in loop un video girato da un tetto dove due figure nere brandivano un kalashnikov urlavano “Abbiamo vendicato il Profeta!” in mezzo alle strade di Parigi. Impossibile saperne di più.

Ho chiamato il mio amico Plantu, che mi ha detto che ci sarebbero stati dei morti. Scrissi subito al mio amico Tignous: “Dimmi che sei sano e salvo.” La mia email è rimasta senza risposta. Mi sentivo come se il mondo si fosse capovolto ancora una volta.

L’11 gennaio Place de la République, le strade di Parigi e della Francia erano gremite di gente. “Io sono Charlie” era diventato un grido silenzioso. Questa manifestazione di solidarietà da parte di francesi che per la maggior parte non avevano mai letto Charlie mi ha toccato in quel momento. Purtroppo non è stato l’assassinio dei quattro clienti ebrei dell’Hyper Cacher due giorni dopo a generare un tale slancio. Non nel 2015. E ancor meno nel 2025.

Sono Charlie più che mai. Ogni volta che faccio un disegno lo sento come un debito nei confronti dei miei colleghi Cabu, Wolinski, Honoré, Tignous e Charb e dell’intero team del giornale. Verso la libertà e la democrazia, la laicità e il diritto alla blasfemia. Non ho il diritto di abbassare la guardia, di cedere al terrore, di

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