Giovedì è stato emesso un allarme smog in diverse regioni del sud del Quebec. Per ridurre l’inquinamento atmosferico durante l’inverno, Environment Canada consiglia di limitare l’uso di caminetti e stufe a legna. Spiegazioni.
Inserito alle 15:25
Quali regioni sono interessate dall’allerta smog?
Elevate concentrazioni di inquinanti sono state rilevate a Salaberry-de-Valleyfield, a Montérégie, a sud di La Tuque, a Mauricie. Anche la regione metropolitana di Montreal è interessata dall’allerta. Secondo Environment Canada, la qualità dell'aria rimarrà scarsa almeno fino a venerdì mattina.
Lo smog invernale è raro?
NO. Anche se può sorprendere, un episodio di smog durante la stagione fredda non è eccezionale. Nel febbraio 2005, Montreal ha vissuto un episodio di smog di 9 giorni, il più lungo nella storia del Quebec. Qualche anno dopo, la metropoli registrò un altro record: 47 giorni di allerta smog durante un solo inverno! In questo periodo dell’anno il riscaldamento a legna è la principale fonte di inquinanti che contribuiscono allo smog.
La colpa è delle stufe a legna?
Più probabilmente. Per ridurre l’inquinamento atmosferico, Environment Canada raccomanda di limitare l’uso di caminetti e stufe a legna, che generano più particelle fini rispetto ai trasporti. L'agenzia federale consiglia inoltre di ridurre la velocità se si deve prendere l'auto e di non lasciare il motore al minimo.
Le condizioni meteorologiche influiscono anche sullo smog?
SÌ. Gli inquinanti si accumulano più facilmente nell'aria in assenza di vento, come è avvenuto questo giovedì. “C’era anche la nebbia [jeudi] mattinata, cosa che non ha aiutato a disperdere le sostanze inquinanti”, aggiunge Katarina Radovanovic, meteorologa di Environment Canada. Per scacciare completamente lo smog bisognerà aspettare che il sistema attuale ceda il posto a forti venti o precipitazioni.
Quali sono i rischi per la salute?
Lo smog colpisce soprattutto i bambini piccoli, gli anziani e le persone con malattie respiratorie o cardiache. Respirare aria inquinata può irritare le vie respiratorie, causare infiammazioni e peggiorare l’asma. “Ci sono persone che possono continuare a svolgere le proprie attività, mentre per altre sarebbe meglio ridurle. Sta a tutti vedere come adeguarsi”, consiglia M.Me Radovanovic.
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