Lunga 66 chilometri, questa autostrada scarica ogni giorno una portata di 1,2 milioni di metri cubi, ovvero una velocità di 15 m³/secondo, nella diga di Sidi Mohammed Ben Abdellah. Il lago si è espanso fino a raggiungere la pianura circostante.
Questo trasferimento, realizzato grazie al know-how marocchino, ha permesso non solo di rifornire Rabat e Casablanca di acqua potabile (800.000 m³ per le due città), ma anche di immagazzinare nel lago una riserva di 400.000 m³. Progetti simili sono in preparazione tra i bacini idraulici settentrionale e meridionale. I residenti della zona del lago Mohammed Ben Abdellah, in particolare gli agricoltori che coltivano colture alimentari, sperano di sfruttare l'abbondanza di quest'acqua per irrigare le loro terre.
Questo megaprogetto ha richiesto un investimento di circa sei miliardi di dirham. L'autostrada dell'acqua trasporterà complessivamente 400 milioni di metri cubi d'acqua all'anno nelle regioni di Rabat e Casablanca. Tra i titolari del progetto di questo importante risultato figurano i ministeri delle Attrezzature e dell'Acqua, dell'Agricoltura, dell'Interno, dell'Economia e delle Finanze, nonché l'Ufficio per lo sviluppo del settore agricolo di Gharb.
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Il Marocco è riuscito in questo megaprogetto, il primo del suo genere in Africa, grazie alla competenza marocchina. Oltre alla New Water Pipe Company (SNCE), le altre imprese nazionali che hanno contribuito alle grandi opere sono la Maghreb Civil Engineering Company (SOMAGEC), la Société Générale des Travaux du Maroc (SGTM) e la Moroccan Agricultural Works Company (. STAM).
Par Mohamed Chakir Alaoui et Yassine Mannan
22/12/2024 alle 18:34