Il grande pericolo denunciato non è altro che la N-VA e la sua visione molto “nazionalista fiamminga” della Regione di Bruxelles. Ma di fronte all’attuale paralisi, questi stessi politici stanno instancabilmente spingendo il nostro capitale nel fosso. Una volta in fondo all'abisso, chi se non l'autorità federale potrebbe venire in suo aiuto? E, allo stesso tempo, assumere una forma di controllo politico? La conseguenza diretta di questo blocco è la realizzazione del temuto incubo. Lasciando Défi in bellezza e dopo aver silurato il suo stesso partito in piena campagna, Olivier Maingain si è perso in una deplorevole fuga a capofitto.
Che piaccia o no a questi leader di Bruxelles, che lo accettino o no, molti progetti si stanno impantanando. Gli affari attuali si trasformano in affari morenti. Il rifiuto del PS di Bruxelles di negoziare con la coalizione di lingua olandese (Groen, N-VA, Open VLD e Vooruit) a causa della presenza dei nazionalisti fiamminghi rappresenta una grave minaccia per il futuro del popolo di Bruxelles. Allo stesso tempo, Ecolo e Défi optano per un trattamento di opposizione. Date le loro debacle storiche, come non capirle? Ma si rendono conto che non potranno in nessun caso ricostruire le loro vite in modo efficace e pacifico in mezzo al caos regionale e di bilancio? Avendo un piede al governo nell'attualità e un altro nell'opposizione, questi partiti saranno giudicati corresponsabili di questo pasticcio che si sta trasformando in scandalo.
Nella Regione di Bruxelles mancano persone sagge capaci di essere all’altezza della situazione e di dare priorità agli interessi dei cittadini rispetto a quelli dei partiti.