Il Marocco è rappresentato in questo Forum dal Ministro delegato presso il Capo del governo, responsabile della transizione digitale e della riforma amministrativa, Amal El Fallah Seghrouchni, che partecipa a Riyadh al dialogo ministeriale DCO sulle fake news. Nel suo intervento in questa occasione, la Sig.ra Seghrouchni si è concentrata sul tema delle fake news e sulle dimensioni che esso ha assunto alla luce dell’evoluzione digitale e del rapido sviluppo delle tecnologie avanzate, sottolineando che il Marocco, che attribuisce grande importanza a questo tema a causa della le sue ripercussioni negative in vari ambiti, lavora per creare un ambiente digitale sano che garantisca la tutela della privacy e dei diritti dell’individuo.
Il coordinamento nell’ambito del DCO e lo scambio di buone pratiche in questo senso permetteranno di affrontare il fenomeno delle fake news e di limitarne gli effetti, ha considerato.
Collocato sotto il tema “Dialogo ministeriale sulle fake news: verso l’adozione di un percorso unitario”, il Forum ha visto la partecipazione di diversi ministri degli Stati membri del DCO.
A margine del forum, l’Organizzazione, con sede nella capitale saudita, ha annunciato il lancio dell’iniziativa per promuovere l’integrità dei contenuti online, attraverso una dichiarazione congiunta ratificata da Arabia Saudita, Marocco, Bahrein, Bangladesh, Cipro, Gibuti , Gambia, Ghana, Giordania, Kuwait, Nigeria, Oman, Pakistan, Qatar e Ruanda.
L’iniziativa, guidata e sponsorizzata dal Kuwait e presentata durante la 3a Assemblea Generale dell’Organizzazione per la Cooperazione Digitale, mira a promuovere il rispetto della diversità sociale e culturale e combattere la disinformazione online attraverso sforzi di mediazione e coordinamento tra imprese, governi e altre parti interessate, come le organizzazioni internazionali e la società civile.
La dichiarazione prevede la creazione di un comitato ministeriale di alto livello per supervisionare l’attuazione dell’iniziativa sull’integrità dei contenuti online, mentre i paesi che l’hanno approvata hanno ribadito il loro impegno a promuovere “un’economia digitale inclusiva, trasparente e sicura che consenta alle persone di prosperare. Secondo la Dichiarazione, il settore privato e i social media dovrebbero essere “un partner in questi sforzi per promuovere un impatto sociale positivo, piuttosto che un mezzo per diffondere influenze negative”. In questa dichiarazione, il DCO riafferma il suo impegno a migliorare la fiducia nello spazio virtuale affrontando le sfide etiche e di privacy associate alle tecnologie emergenti.
Inoltre, il documento sottolinea l’importanza cruciale del dialogo attivo e della cooperazione tra le piattaforme di social media e i paesi in cui operano, considerando che la cooperazione basata sulla fiducia reciproca rappresenta “la chiave per” l’emergere di un panorama digitale che rispetti i diritti e i valori di tutte le parti interessate”.
In un comunicato stampa, il segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione digitale Dima Al-Yahya ha osservato che i sondaggi d’opinione in 46 paesi hanno mostrato che oltre il 59% degli intervistati è preoccupato per la difficoltà nel distinguere i contenuti reali da quelli falsi online.
La disinformazione “non è più una questione marginale, ma una spaventosa pandemia digitale che richiede un’azione urgente e congiunta”, ha affermato, sottolineando che “gli studi hanno dimostrato che la disinformazione potrebbe interrompere le elezioni in molti paesi nei prossimi due anni e quindi minacciare la stabilità globale. Più di 10.000 partecipanti provenienti da 170 paesi, nonché un migliaio di relatori internazionali, prendono parte all’Internet Governance Forum delle Nazioni Unite. Circa 300 sessioni tematiche e workshop discuteranno le tendenze e le politiche internazionali nella governance di Internet.
Si tratta anche di scambiare esperienze, informazioni e buone pratiche, identificare nuove sfide digitali e promuovere la cooperazione tra il settore pubblico e privato e le organizzazioni della società civile.