I pasti di questi minori isolati senza casa, la maggior parte provenienti dall’Africa sub-sahariana, sono forniti da associazioni.
Da martedì scorso sono più di 200 giovani migranti, minori non accompagnati senza casa, provenienti soprattutto dall’Africa sub-sahariana, occupano la lirica della Gaîté. Erano anche più di 300 questo fine settimana, rapporti Il parigino.
Più di 200 minori non accompagnati che vivono per strada occupano il teatro Gaîté Lyrique di Parigi: vogliono incontrare Anne Hidalgo.https://t.co/SWNTBzHuxW
— Enzo Morel (@mtwit75) https://twitter.com/mtwit75/status/1866882449747128664?ref_src=twsrc%5Etfw
I loro pasti sono forniti dalle associazioni e dai tre bagni dell' leggendaria sala da spettacolo situato nel 3° arrondissement di Parigi vengono utilizzate costantemente dai 300 ragazzi e da alcune mamme che si recano a turno per lavarsi al lavandino.
I migranti chiedono rifugio alla città di Parigi e allo Stato. “La Gaîté Lyrique non è adatta a viverci, ma avevamo bisogno di scaldarcie non ce ne andremo senza una soluzione di hosting reale e sostenibile. Siamo minorenni, ne abbiamo diritto”dichiara uno dei leader del gruppo di migranti sulle colonne del quotidiano Ile-de-France.
“Il deficit è tale che stiamo andando dritti verso la dichiarazione di fallimento”
Se la direzione dello stabilimento comprende le esigenze di questi migranti, anche la sala da spettacolo doveva farlo cancella metà del tuo programma e teme, a lungo termine, di dover chiudere l'attività. “Il deficit è tale che stiamo andando dritti verso la dichiarazione di fallimento.”deplora la regista Juliette Donadieu, che teme di non riuscire a mantenere i posti di lavoro dei 60 dipendenti.
La prefettura della regione Île-de-France è stata allertata. La Città di Parigi, da parte sua, ritiene di aver contribuito sufficientemente ad accogliere i migranti mettendo a disposizione delle palestre nella capitale.
Léa Filoche, deputata alla solidarietà, all'alloggio d'emergenza e alla protezione dei rifugiati della Città di Parigi, denuncia il silenzio dello Stato al microfono di Francia Blu Parigi : “Abbiamo troppo poche risposte da parte dello Stato, siamo lasciati soli con la gente per strada. Siamo pronti a fare la nostra parte, a fornire i mezzi necessari, ma non possiamo farcela da soli come comunità”.
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