In Svizzera cittadini come Aileen, membro del Team Moore, un gruppo internazionale di cittadini impegnati nella lotta contro la criminalità infantile online, danno la caccia attivamente ai criminali sul web. Sotto profili fittizi di adolescenti discutono con uomini sospettati di intenzioni criminali nei confronti dei bambini per raccogliere prove e trasmetterle alle autorità. Questo gruppo, fondato nel 2019, ha già denunciato quasi 500 casi in 13 paesi, consentendo diversi arresti, anche in Svizzera, riferisce oggi “NZZ am Sonntag”.
Queste iniziative però preoccupano le autorità. Mettono in guardia sui rischi di ostacolare le indagini ufficiali, sulla possibile inammissibilità delle prove raccolte e sui pericoli che corre il tracciamento dei cittadini. Nonostante tutto, il Team Moore continua la sua azione, rivendicando una missione di protezione dei bambini che le risorse della polizia non sono sufficienti a garantire.
Il fenomeno della criminalità online minorile è in espansione e le denunce che arrivano alle autorità svizzere raggiungono ogni anno livelli record. Sebbene le azioni del Team Moore godano del sostegno popolare, suscitano anche polemiche. Le autorità chiedono di rafforzare i mezzi ufficiali piuttosto che lasciare che i cittadini agiscano da soli, citando i rischi legali e pratici di tali iniziative. Allo stesso tempo, emergono proposte politiche per proteggere meglio i giovani: controlli obbligatori dell’età sui social network o collaborazione rafforzata con le principali piattaforme. Nonostante le critiche e i pericoli, il Team Moore intende intensificare le proprie attività in Svizzera.
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