Il Parlamento mette sotto accusa il presidente Yoon Suk-yeol, che ha tentato di imporre la legge marziale

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Il capo dello Stato ha dichiarato la legge marziale il 3 dicembre, provocando un terremoto politico in mezzo al disaccordo sul bilancio del Paese per il 2025.

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Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol rilascia una dichiarazione in cui annuncia la dichiarazione della legge marziale in Corea del Sud il 3 dicembre 2024 a Seul, in Corea del Sud. (UFFICIO PRESIDENZIALE DELLA COREA DEL SUD/AFP)

Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol messo sotto accusa dopo il voto dei deputati si sono riuniti a Seul sabato 14 dicembre. In questione: la sua scelta controversa di imporre la legge marziale il 3 dicembre, con il pretesto “proteggere la Corea del Sud liberale dalle minacce poste dalle forze comuniste nordcoreane ed eliminare gli elementi ostili allo Stato. Dopo un primo voto boicottato dal suo partito il 7 dicembre, l'Assemblea sudcoreana ha finalmente votato a favore della mozione di impeachment con 204 voti favorevoli e 85 contrari. Tre deputati si sono astenuti e otto schede sono state dichiarate nulle, secondo il risultato annunciato dal presidente della Camera.

Dopo la sua decisione a sorpresa del 3 dicembre, l’impopolare presidente conservatore è stato fortemente criticato e accusato da tutte le parti, anche nel suo stesso campo, di aver ha scosso la giovane democrazia sudcoreana per poi invertire la rotta sei ore dopo, sotto la pressione di deputati e manifestanti. Yoon Suk-yeol ha poi presentato il suo “scuse sincere”senza presentare le sue dimissioni, in un breve discorso televisivo alla nazione. “Non mi sottrarrò alle mie responsabilità legali e politiche riguardo alla dichiarazione della legge marziale”promise allora.

Poco prima del decreto della legge marziale, i deputati dell'opposizione, la maggioranza nell'Assemblea nazionale, avevano approvato un programma di bilancio notevolmente ridotto. Yoon Suk-yeol ha poi accusato il Partito Democratico di tagliare “tutti i bilanci essenziali per le funzioni primarie della nazione, (…) trasformando il Paese in un paradiso della droga e un luogo di caos per la pubblica sicurezza”. Secondo lui, l'Assemblea nazionale sudcoreana lo era “diventare un rifugio per i criminali, un covo di dittatura legislativa che cerca di paralizzare i sistemi amministrativo e giudiziario e di rovesciare il nostro ordine liberale democratico”.

Sabato, pochi minuti dopo il voto, l'opposizione ha accolto con favore il voto dell'Assemblea. “L’impeachment di oggi è la grande vittoria del popolo e della democrazia”ha dato il benvenuto a Park Chan-dae, capo del gruppo del Partito Democratico (principale forza di opposizione) in Parlamento.

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