Una nota del dipartimento studi del ministero (Dares), pubblicata mercoledì, precisa che le donne “menzionano più spesso la necessità di prendersi cura dei figli o delle persone care”.
Pubblicato il 12/11/2024 19:37
Aggiornato il 12/11/2024 19:46
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“Indipendentemente dall’età, il lavoro part-time è meno comune tra gli uomini che tra le donne”. È quanto emerge da una nota del Dipartimento studi del Ministero del Lavoro (Dares), pubblicata mercoledì 11 dicembre, in cui si precisa che le donne “menzionare più spesso la necessità di prendersi cura dei figli o delle persone care”. I dati parlano chiaro: in Francia i dipendenti part-time, che rappresentano il 17,4% del totale, sono per il 77% donne, mentre secondo questo studio sono sovrarappresentati anche i giovani e gli anziani.
“Gli uomini ricorrono più spesso al lavoro part-time quando sono giovani, mentre al contrario, le donne lo utilizzano più spesso dopo i 55 anni”, sottolinea anche lo studio, realizzato sulla base dell'indagine INSEE sull'occupazione 2023, a sua volta condotta su circa 200.000 persone. I giovani, sia uomini che donne, ricorrono sempre più al lavoro part-time per proseguire gli studi o la formazione.
I giovani dipendenti part-time lavorano in media poco più di 18 ore settimanali, meno degli anziani (circa 20,5 ore) e delle persone di mezza età (quasi 25 ore). La maggioranza (57,3%) delle persone a tempo parziale lavora meno di cinque giorni, mentre più di un terzo (35,3%) distribuisce l'orario di lavoro su cinque giorni e il 7,3% su sei o sette giorni. Quasi un terzo dei dipendenti part-time (31,2%) lavora meno di 24 ore settimanali, distribuite su meno di cinque giorni. Sono più della media i contratti a tempo determinato o temporanei, giovani o senior.